L'ANALISI
13 Ottobre 2024 - 05:15
Il municipio e nel riquadro Modolo
SAN DANIELE PO - Nessun nuovo finanziamento per l’assistenza di servizi ad personam a scuola e nessuna integrazione di rette di degenti ospitati dalla Fondazione ‘Istituto ospedaliero di Sospiro’. La ‘mannaia’ del dissesto finanziario in cui versa il Comune si abbatte ancora sull’attività ordinaria del Commissario prefettizio Gianpaola Modolo che ha respinto le richieste economiche dell’Istituto Comprensivo di Sospiro – di cui fanno parte le scuole del paese — in un caso e della Fondazione ‘Istituto ospedaliero di Sospiro’ nell’altro. Gli atti sono stati firmati dal sub commissario Roberta De Francesco, in quanto Modolo è stata impegnata in Prefettura a seguito dell’arrivo del nuovo prefetto Antonio Giannelli.
A luglio, l’assistente sociale tramite apposita relazione, ha richiesto la prosecuzione del servizio di assistenza alla persona in ambito scolastico, per l’anno 2024/2025, a favore di quattro alunni frequentanti la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di secondo grado ed è stata richiesta, sempre tramite l’assistente sociale l’attivazione del servizio per un quinto bambino frequentante la scuola primaria, già rifiutata nell’anno scolastico 2023/2024. L’Ic Sospiro in seguito ha invece chiesto l’attivazione del servizio di assistenza per ulteriori due bambini, «ma con documentazione incompleta».
Le tre nuove richieste sono state respinte, recita la delibera «in quanto il Comune di San Daniele Po si trova in stato di dissesto come da delibera del consiglio comunale del 13 ottobre 2022». Viene inoltre specificato che «proseguiranno i Saap già autorizzati e non saranno presi in carico nuovi servizi con esclusione delle condizioni di massima gravità previsti dalla legge».
La stessa cosa è avvenuta con la Fondazione Sospiro, che ha chiesto l’integrazione delle rette di tre anziani residenti presso il Comune di San Daniele Po, ricoverati presso la struttura. Richiesta respinta in quanto «il Comune non ha disponibilità finanziarie, rispetto a quelle già messe a bilancio».
Viene precisato alla fine che «proseguiranno le integrazioni delle rette di degenza in regime già autorizzate e finanziate con apposito impegno di spesa e non saranno prese in carico nuove richieste».
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