L'ANALISI
CREMA. L’ECCELLENZA DELLA SANITÀ
13 Ottobre 2024 - 05:25
L'ospedale di Crema. Nel riquadro Tomasello
CREMA - Al Maggiore dal 2023, il primario di Oncologia Gianluca Tomasello ha apportato una serie di innovazioni legate alla ricerca sui tumori che gli sono valse un prestigioso riconoscimento. Fa parte del ristretto novero degli specialisti che la prestigiosa università privata americana di Stanford ha inserito nella classifica che mette in luce i migliori ricercatori mondiali. Si tratta del 2% degli oncologi del pianeta. La ‘World’s top 2% scientist’ relativa al 2023 tiene in considerazione l’esperienza accumulata dagli specialisti, il numero di pubblicazioni e anche quello delle citazioni che i colleghi hanno fatto dei loro articoli. «Essere inserito in questa classifica – esordisce Tomasello – è una grandissima soddisfazione. A titolo personale, ma credo lo sia per tutta l’Asst. Un premio dell’attività e dei sacrifici svolti. Dal mio arrivo in azienda mi sono speso per attivare, grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio cremasco, una struttura dedicata alla ricerca clinica che garantirà migliore qualità delle cure per i pazienti. Al netto dei processi burocratici legati a questa attività, fare ricerca significa poter offrire, a partire proprio dalle piccole realtà, innovative opportunità di cura ai pazienti ».
Tomasello, 49enne originario di Reggio Calabria, aveva preso il posto a marzo 2023 di Maurizio Grassi. Ha promosso l’arrivo di un data manager in corsia. Un ruolo affidato a maggio a Nasim Ansarin, che si occupa, supportata dal comitato etico aziendale, sia delle procedure burocratiche legate all’autorizzazione degli studi clinici sia delle relazioni con i pazienti. «Ricerca – ha chiarito Tomasello – è anche possibilità di lavorare in rete con grandi centri di riferimento nell’area oncologica: credo che la contaminazione di saperi possa far bene alla realtà di Crema e a tutti i professionisti che vi lavorano. Fare ricerca favorisce anche uno scambio costruttivo all’interno dell’equipe: crea sinergie, rafforza legami, a beneficio dei professionisti e dei pazienti, oltre ad essere una buona opportunità di crescita per l’azienda nel complesso».
Alle spalle esperienze al Policlinico di Milano, al cancer center di Niguarda e in oncologia a Cremona. Senza dimenticare l’attività di ricercatore all’institut “Jules Bordet” di Bruxelles dove si è dedicato a studi clinici sul cancro della mammella. A Crema ha favorito l’avvio di protocolli di fase II e fase III. I primi valutano l’attività e la sicurezza di un nuovo intervento terapeutico, i secondi mirano a dimostrare la maggior efficacia di queste novità rispetto alla terapia standard, in termini di miglioramento della sopravvivenza globale del paziente. «Abbiamo attivato nuovi protocolli di ricerca per la cura delle patologie oncologiche più frequenti a Crema: tumori della mammella, gastrointestinali, del polmone, del tratto genito-urinario e ginecologico. Sono tre uno studio nazionale multicentrico per i tumori metastatici del colon retto, uno dedicato alle leucemie ed uno sui tumori dei polmoni. Senza dimenticare le diete personalizzate per i pazienti, finalizzate a valutare l’efficacia dell’immunonutrizione per chi ha neoplasie polmonari».
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