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CREMONA E PROVINCIA

Influenza: scoppia il caso dei sanitari non protetti

L’anno scorso solo il 23,40% si è vaccinato: 3 su 4 non hanno aderito alla campagna. Bertolaso: «Imbarazzante, va invertita la tendenza». Per ora mancano i dati provinciali

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

05 Ottobre 2024 - 05:30

 Influenza: scoppia il caso dei sanitari non protetti

CREMONA - Con la campagna vaccinale anti influenzale che entrerà nel vivo tra oggi e domani anche in provincia, arriva la reprimenda ai sanitari dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. «Francamente la percentuale di addetti ai lavori che si è vaccinata l’anno scorso è imbarazzante – ha detto Bertolaso, che si è già protetto nei giorni scorsi –: la ritengo la più vergognosa delle statistiche e noi la dobbiamo valutare sul piano delle vaccinazioni antinfluenzali. La copertura tra i sanitari è più bassa rispetto a tutte le altre categorie del Paese».

Bertolaso fa riferimento ai dati della campagna dell’autunno/inverno 2023-2024: il tasso di copertura dei sanitari al lavoro in Lombardia si è fermato al 23,40%, circa uno su quattro, in calo rispetto al 2022-2023. Guardando alle altre categorie protette, tra gli over 65 si era vaccinato il 51,69% (lieve calo rispetto all’inverno prima), tra i bambini tra 2 e 6 anni il 20,95%. Infine, le donne in gravidanza, ferme al 12,7%. A fronte di ciò, l’anno scorso 200 pazienti sono finiti nelle Rianimazioni degli ospedali regionali per complicazioni dovute all’influenza di stagione. Si sono contati oltre 50 morti.

«La copertura vaccinale 2023-2024 non è stata soddisfacente – ha concluso l’assessore – quindi ci vuole un impegno da parte di tutti per riuscire a recuperare quella grande attenzione che abbiamo avuto durante una vaccinazione che ci ha riguardato qualche anno fa e che è stata determinante per risolvere la grande tragedia del Covid». A differenza della lotta al virus pandemico, però, l’anti influenzale tra il personale sanitario non è obbligatoria. All’epoca le singole Aziende socio sanitarie avevano a disposizione dati certificati sul numero degli operatori, dai medici agli infermieri, sino agli ausiliari, che non si erano sottoposti alla somministrazione. Soggetti i cui incarichi vennero sospesi.

«Non abbiamo dati precisi sulla percentuale dei sanitari che l’anno scorso hanno deciso di essere vaccinati contro l’influenza», confermano sia dall’Asst cittadina, che comprende anche l’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, sia da quella di Crema. Il motivo è legato proprio alla non obbligatorietà e al fatto che medici, infermieri, ausiliari e altre figure professionali possano farsi vaccinare senza dichiarare che lavoro svolgono e dove, utilizzando vari canali, non solo quelli ospedalieri. Al momento, Ats Val Padana ha un dato parziale: nel 2023-2024 gli operatori che hanno ricevuto la protezione contro l’influenza sono stati circa 4.600 nelle province di Cremona e Mantova.

Per invertire la rotta va segnalata la decisione di Fabrizio Pregliasco, il virologo e direttore del Galeazzi: «Mi presterò volentieri e gratuitamente a fare da testimonial per le campagne di sensibilizzazione alla vaccinazione. È davvero importante».

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