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LE SFIDE DELLA RSA

Con l’università a Cremona Solidale volano ricerca e servizi

Continua l’impegno dell’azienda sulla formazione: da UniBs arriva il professor Morandi

La Provincia Redazione

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12 Ottobre 2024 - 05:10

Con l’università a Cremona Solidale volano ricerca e servizi

Il professor Alessandro Morandi e la dg Simona Gentile

CREMONA - Un ‘sistema’ funzionale che negli Stati Uniti è stato sperimentato a partire già dagli anni ’80. Un modello rodato all’estero dove l’ingresso dell’università all’interno delle Rsa migliora il lavoro di assistenza a lungo termine. Cremona Solidale, unica in Italia ad approcciarsi a questo tipo di sistema, insieme al Pio Albergo Trivulzio, ha stipulato con l’Università di Brescia una convenzione per il finanziamento di un posto di professore associato per il settore scientifico disciplinare di ‘Medicina interna’. Il ruolo è stato affidato al professor Alessandro Morandi, che già lavorava a Cremona Solidale e che avrà d’ora in avanti un doppio incarico clinico e universitario.

L'INCARICO DEL PROFESSOR MORANDI E IL FOCUS SULLA SALUTE DEGLI ANZIANI

«Questo incarico nasce dalla mia attività scientifica degli ultimi dieci anni – spiega il professore —. Si tratta di studi prevalentemente focalizzati sull’invecchiamento e sui deficit cognitivi e la prevenzione della salute nelle persone anziane dopo un ricovero in ospedale. Nasce anche da un’esperienza che ho fatto per 4 anni negli Stati Uniti, rientrando poi in Italia nel 2011 per lavorare a Cremona in ambito riabilitativo».

Morandi ha una lunga esperienza nel settore prima alla clinica Ancelle e poi a Cremona Solidale. Un percorso lavorativo che non gli ha impedito di mantenere le collaborazioni sia nazionali che internazionali in ambito accademico che gli hanno permesso di mantenere l’attività di ricerca affiancandola a quella formativa nell’ambito dell’Università di Brescia come professore universitario in ambito fisioterapico. «A Cremona Solidale poi, che è un’azienda di riferimento cittadino in ambito geriatrico, ho consolidato questi aspetti anche per i setting di cura che vanno dalla parte riabilitativa a quella residenziale degli alloggi protetti. Lungo questo percorso è continuato l’interesse in ambito accademico e così, negli ultimi due anni abbiamo promosso diverse attività sia di tipo formativo, come convegni che hanno coperto l’ambito di specifiche patologie affrontando anche tematiche relative all’invecchiamento e alla possibilità di avere un invecchiamento attivo e di successo. Ci siamo poi focalizzati sulla parte residenziale. Quest’ultimo è un progetto in essere che vorremmo ulteriormente sviluppare per favorire il benessere sia cognitivo, che motorio, che sociale».

NUOVE PROSPETTIVE DI CURA E FORMAZIONE PRESSO CREMONA SOLIDALE

Tra gli obiettivi c’è quello di un corso di formazione sull’appropriatezza prescrittiva di alcuni farmaci, con interventi che consentano un migliore utilizzo della terapia farmacologica e la valutazione della gestione di un approccio palliativo all’interno delle strutture residenziali.

«A Cremona Solidale ci sono ospiti che entrano in diverse fasi della vita e ci deve essere un focus sulla fase terminale. Dobbiamo pensare a come approcciare questi momenti per essere più vicini all’ospite come operatori sanitari. All’interno del dipartimento di cui ora faccio parte è stato sviluppato anche un nuovo convegno sui disturbi cognitivi e le demenze, che rappresentano una realtà importante. Una realtà come quella che è stata creata a Cremona Solidale negli ultimi due anni va a completare il percorso di cura delle persone con demenza. Noi vorremmo espandere le attività di ricerca anche ai colleghi geriatri e ai neurologi dell’Università di Brescia. Le progettualità sono diverse e prevedono lo studio e l’ottimizzazione del benessere della vita delle persone che vivono in Rsa».

RICERCA E INNOVAZIONE PER IL BENESSERE DELLE PERSONE IN RSA

Un focus sul benessere degli ospiti della struttura che va di pari passo con i benefici di un percorso di formazione universitario attivo all’interno di Cremona Solidale: «La presenza di una realtà accademica, e soprattutto di una che opera in ambito geriatrico, in una struttura socio sanitaria è importante perché sono poche le esperienze di questo tipo in ambito nazionale. Collaborazioni come questa sono significative perché tracciano una nuova linea con gli interessi che ci sono attualmente in ambito geriatrico. Così si promuovono attività di ricerca per andare a valutare le prescrizioni delle terapie farmacologiche nelle Rsa. Un sistema che ci porterà a creare un data base importante di 6000 casi e fornirà indicazioni fondamentali sulla gestione della terapia. In seguito inizieremo uno studio con il Cnr di Padova su un intervento pilota multicomponenziale di stimolazione ulteriore dal punto di vista nutrizionale, motorio e cognitivo, con l’obiettivo di scoprire se questi interventi possano essere più efficaci nel mantenere un migliore stato di salute nelle persone in Rsa rispetto a quelle che sono le attuali modalità di intervento». Uno sviluppo delle capacità di monitoraggio che passa anche per l’innovazione tecnologica: «Sarebbe un passaggio in più con maggiore intensità e specificità su aspetti tecnologici che ci permetterebbero di valutare anche l’incremento dell’attività motoria con degli Smart Watch che verrebbero utilizzati in ambito rutinario e anche casalingo. Cremona solidale ha recentemente aperto gli alloggi protetti per persone autosufficienti che vanno a completare l’offerta già esistente del Duemiglia. Un’offerta per persone autosufficienti su cui vorremmo sviluppare programmi più specifici inizialmente a scopo di ricerca ma col fine di applicarli poi alla quotidianità».

CREMONA SOLIDALE, PIONIERI NEL CAMPO DELLA GERIATRIA

Progetti di ricerca e sviluppo presentai con entusiasmo dalla direttrice generale di Cremona Solidale, Simona Gentile. «Sono molto contenta di questo nuovo traguardo che ci vede ‘pionieri’ in un progetto davvero significativo in campo geriatrico. Allo stesso modo sono contenta di poter annunciare che la scelta è ricaduta sul ‘nostro’ professore Morandi, che aveva già lavorato presso la struttura di Cremona Solidale e in questi anni ha portato avanti alcuni filoni di ricerca coinvolgendo i colleghi e gli operatori. Ora ha iniziato una nuova collaborazione con l’Azienda in questa ufficiale duplice veste: clinica e universitaria. Un passo importantissimo perché il mutare della popolazione all’interno delle strutture socio sanitarie, che vede ospiti sempre più anziani e con più patologie, ha portato ad una fondamentale revisione dell’attività lavorativa delle residenze. Si sono dovuti creare, infatti, percorsi di cura per i pazienti cronici, che si basano sulle più importanti evidenze scientifiche, al fine di garantire la miglior qualità di vita possibile. Sindromi tipiche dell’anziano trovano una cura che parte dallo sviluppo della ricerca e dall’elaborazione dei risultati e le Rsa sono certamente un luogo dove tutto questo può e deve essere effettuato. Si favorirà in ogni modo lo sviluppo della ricerca scientifica, intesa come patrimonio irrinunciabile non solo dell’università ma anche di Cremona Solidale e dei progetti di ricerca universitaria che verranno svolti presso l’azienda dal personale universitario e ospedaliero. Certamente questi ultimi potranno diventare volano per delle partnership, in parte già avviate con le strutture socio sanitarie del territorio e saranno propulsori per le ricerche a domicilio sul territorio, anche con programmi preventivi».

E Gentile conclude ricordando lo spirito che ha portato Cremona Solidale ad avviare questo importante percorso di ricerca. «Lo studio e l’elaborazione dello stesso possono essere il motore propulsore del progresso all’interno delle Rsa. La possibilità di portare avanti, pur con tutte le difficoltà economiche del momento storico, l’importante lavoro di presa in carico globale della persona è e rimane l’unico strumento di cura della persona anziana e, direi, di ogni persona, a domicilio così come in Residenza».

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