L'ANALISI
08 Ottobre 2024 - 20:17
Il tribunale e nel riquadro l’avvocato Alessandro Zontini
CASALMORANO - «Sì, ho fatto denuncia contro ignoti. Ritirarla? Più di una volta ci ho pensato. O ci mettono nelle condizioni di avere giustizia...». Roberto ha 68 anni, una vita di lavoro - e di sacrifici - su e giù dagli aerei prima della pensione. Il 24 ottobre del 2022, nel garage-ripostiglio affrontò un ladro che stava svuotando un armadio: si era già portato via borsette, capi di abbigliamento. E tre pacchi pieni di vinili di musica lirica. Il pensionato tentò di bloccarlo. «Era magro, con la barba, lurido, puzzava come una capra, 50 anni».
Per l’accusa, il ladro sarebbe il foggiano Giuseppe, 54 anni, muratore che si è appena fatto otto mesi di carcere per spaccio. E ora a processo per rapina e tentato furto accaduti intorno alle due del pomeriggio di quel lunedì. In garage c’era la moglie del pensionato. Lì ha un forno, stava preparando lo strudel. «Ho sentito mia moglie urlare. Di primo acchito ho pensato che si fosse fatta male. E, invece, c’era un signore accovacciato dietro l’armadio». Il ladro afferrò lo stendino sopra l’armadio, lo lanciò contro il pensionato, il quale tentò di braccarlo tre volte. Un tira e molla: il pensionato lo bloccava, il ladro si divincolava.
«Mia moglie, spaventatissima, mi ha detto: ‘Lascialo andare, lascialo andare’». Il malvivente scappò dal retro, nei campi. Scappò, mimando a Roberto il gesto della pistola. Marito e moglie controllarono l’armadio: era vuoto «per tre quarti». Non c’erano più «tutti i capi di abbigliamento di mia moglie, costumi da bagno, 5-6 borsette, 3 pacchi contenenti Lp di musica lirica, cappellini vari e tre giubbotti. Credo che tutta questa merce sia stata rubata dal ladro nelle ore precedenti e occultata in altro luogo», ha poi scritto Roberto nella denuncia presentata ai carabinieri di Soresina. Il comandante, Andrea Guarino, oggi ha spiegato come si arrivò all’imputato grazie alla descrizione fornita dal pensionato. All’epoca, fu preparato un fascicolo fotografico. Il 68enne riconobbe il ladro – Giuseppe - nella foto numero 3. Oggi in aula lo ha confermato: «Foto numero 3». Assistito dall’avvocato Alessandro Zontini, Giuseppe nega. All’udienza del 4 febbraio prossimo, il difensore porterà dei testimoni che lo scagionerebbero: lui sarebbe stato altrove.
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