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CREMONA

Pronte le Commissioni, venerdì l'insediamento

Chiara Capelletti alla Vigilanza, ma l’intesa è a rischio dopo il terremoto nel centrodestra

Massimo Schettino

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07 Ottobre 2024 - 05:00

Pronte le Commissioni, venerdì l'insediamento

Chiara Capelletti e Luciano Pizzetti

CREMONA - Sollecitate dal presidente del Consiglio comunale, Luciano Pizzetti, sono arrivate entro il termine del 4 ottobre le indicazioni dai capigruppo per la composizione delle commissioni consiliari permanenti. A questo punto i tempi sono veloci: «Convocherò le Commissioni per venerdì — spiega Pizzetti — una dopo l’altra con l’elezione dei presidenti e vice presidenti come unico punto all’ordine del giorno. Da quel momento in poi saranno operative e potranno cominciare a lavorare».

L’accordo nella maggioranza per le presidenze è già fatto e ne prevede tre al Pd e una per ciascuna alle altre tre forze della coalizione di centrosinistra. Sicuramente una Commissione sarà presieduta dall’ex assessore Rosita Viola (Sinistra per Cremona), probabilmente la seconda: Territorio, sviluppo economico e città. Cinzia Marenzi (Fare Nuova Cremona Attiva) dovrebbe essere eletta a presidente della quinta Commissione, Coesione sociale e Sicurezza. Un’altra è data in capo a Marialuisa D’Ambrosio (Cremona sei Tu!). Ancora al lavoro il Pd.

commissioni


Per quanto riguarda la settima Commissione, la Vigilanza, che spetta alla minoranza, il centrodestra avrebbe raggiunto un’intesa sul nome di Chiara Capelletti, intesa che però ora è a rischio dopo il risultato delle elezioni provinciali. Gli organismi con il compito di supportare il lavoro dell’Aula sono stati istituiti il 16 ottobre e su proposta del presidente ridotte da sette a sei, più la Commissione di Vigilanza. Le commissioni sono formate proporzionalmente al numero di consiglieri di ciascun gruppo e sono quindi composte da tre eletti del Pd, due di Fratelli d’Italia e uno ciascuno per gli altri 8 raggruppamenti.

I commissari rappresentano tutto il gruppo, dunque il voto è ponderato: ognuno dei rappresentanti del Pd ‘vale’ quattro (per arrivare a 12), i due di FdI contano per tre ognuno (per arrivare a sei); il voto del commissario di Cremona sei Tu! vale per tre, così come quello di Fare Nuova Cremona Attiva e due quello di Sinistra per Cremona e di Novità a Cremona. Tutti gli altri contano per uno. E Jane Alquati (Lega), Maria Vittoria Ceraso (Oggi per Domani) e Paola Tacchini (M5S) sono capogruppo e uniche elette, dunque prendono parte a tutte le Commissioni.

Questi organismi svolgono funzioni preparatorie, consultive, istruttorie e redigenti degli atti di competenza del Consiglio nonché funzioni di controllo sulle attività della Giunta e di istituzioni, enti pubblici dipendenti e gestori di servizi pubblici comunali. Vi è poi la Commissione di Vigilanza a cui il Regolamento del Consiglio attribuisce «compiti di garanzia della legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa e, in particolare, la verifica ed il controllo sugli atti e sui procedimenti amministrativi». Pizzetti ha più volte sottolineato che con la sua presidenza il lavoro delle Commissioni sarà strategico.


Oltre ai presidenti, eletti dalla maggioranza, venerdì verranno scelti anche i vice, che per consuetudine spettano all’opposizione. Una partita, questa, che però non sembra appassionare il centrodestra, alle prese con la deflagrazione seguita al risultato delle provinciali e lo ‘schiaffo’ assestato agli alleati Forza Italia e Lega da una parte di Fratelli d’Italia che insieme ai Civici ha voltato le spalle ad Alberto Sisti (candidato del centrodestra). I due partiti, insieme all’Udc, dopo l’elezione di Roberto Mariani (centrosinistra) in corso Vittorio Emanuele II hanno accusato il coordinatore provinciale Marcello Ventura di tradimento e hanno deciso di porre Fratelli d’Italia fuori dal perimetro delle forze di centrodestra «in mancanza di chiarimenti». Chiarimenti che potrebbero arrivare oggi, nel corso del coordinamento provinciale a cui prenderà parte anche il coordinatore regionale Carlo Maccari. Per Fratelli d’Italia con l’autunno si apre anche la stagione del tesseramento, che darà indicazioni sugli equilibri interni.


Capelletti intanto ha pubblicamente dichiarato di aver votato Sisti, prendendo una posizione chiara nella composita geografia di Fratelli d’Italia e del centrodestra. Il suo nome, autorevole nel centrodestra anche per la sua lunga storia politica, dovrebbe resistere alla buriana che scuote la (ex?) coalizione. Le spine da rimuovere per le diverse anime del centrodestra sono il riconoscimento del ruolo dei Civici, che evidentemente muovono voti e con cui bisogna fare i conti, e il riequilibrio a livello locale dei rapporti fra FdI e Forza Italia-Lega. Rapporti messi a dura prova dalla volontà di andare al rinnovo del Cda di Padania Acque prima delle elezioni amministrative che avrebbero premiato il partito della Meloni. Altro schiaffo la mancata intesa sul nome della minoranza in Centropadane, con due indicazioni diverse, una di FI e Lega e l’altra di FdI su cui era caduta la scelta dell’allora presidente Paolo Signoroni, attaccato per questo dal resto del centrodestra.

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