L'ANALISI
04 Ottobre 2024 - 05:15
Patelli e Toscani
CASALMAGGIORE-CALVATONE - Superare ogni campanilismo con l’obbiettivo di creare l’area omogenea, come nel Cremasco. Questo uno dei minimi comuni denominatori esistenti tra le posizioni dei due consiglieri provinciali eletti nel Casalasco, ossìa Luciano Toscani, ex sindaco e ora consigliere di Casalmaggiore, e Valeria Patelli, sindaco di Calvatone. Su diversi temi sono già allineati: una buona premessa per l’unità territoriale tanto auspicata.
Toscani non nasconde la sua soddisfazione per l’importante risultato raggiunto in termini di consensi: «Ho avuto il sostegno di tutte le minoranze di Casalmaggiore, che ringrazio, ma non della maggioranza che ha votato compatta per i candidati del centrodestra. Prima delle elezioni ho fatto un giro tra i sindaci della nostra zona e ho registrato molto consenso nonché una piena delega a occuparsi del territorio, cosa che mi inorgoglisce e mi impegna. Io rappresenterò l’area del riformismo ma anche del civismo. La mia è una lista civica e so che ci sono amministrazioni che non si riconoscono né nel centrosinistra né nel centrodestra». Il consigliere è consapevole che ci sono ancora molti campanilismi: «Il lavoro da svolgere è proprio quello di condividere con tutti le priorità, come avviene nel Cremasco».
I temi da affrontare «sono quelli delle infrastrutture, delle scuole, dei servizi, dell’ospedale». Toscani ricorda che «i due argomenti prioritari» nella sua campagna elettorale «sono stati la tangenziale di Casalmaggiore e l’attenzione verso l’ospedale Oglio Po. Senza dimenticare che anche a San Giovanni in Croce c’è il problema del traffico che attraversa il paese». Ma dai colloqui che Toscani ha avuto sono emerse anche altre questioni: «Tanti hanno evidenziato il tema della riorganizzazione dei plessi scolastici. Ma poi c’è la questione dei servizi, che riguarda anche la Casalasca Servizi e quel che potrà fare rispetto ad ora. Insomma, di cose da fare ce ne sono tante, io sono a disposizione. E sono pronto a collaborare con Valeria, che peraltro conosco letteralmente da una vita».
Anche Valeria Patelli è compiaciuta per i consensi ricevuti, perché, al di là del voto ‘ponderale’, 89 persone ‘fisiche’, cioè 89 ‘teste’, l’hanno votata. «Credo che tanti amministratori e consiglieri di comunità piccole si siano riconosciuti e mi abbiano dato fiducia per quello, sapendo che conosco la situazione dei piccoli centri. E non nascondo che mi abbia fatto molto piacere, dico grazie a chi mi ha sostenuta e credo sia una responsabilità quella di cui sono stata investita. Quello che mi sembra essenziale da portare avanti, d’ora in poi, è l’area omogenea, che è già prevista e va attuata. L’abbiamo approvata nell’assemblea dei sindaci, come le altre due. Spero che anche i sindaci degli altri Comuni comprendano che eventuali disarmonie devono essere superate. L’area omogenea è il futuro. Da soli non ce la facciamo più, dobbiamo unirci per dare i servizi ai cittadini, altrimenti tutti continueremo a fare belle cose singolarmente ma dimenticandoci che apparteniamo a un solo territorio. E questo aspetto è presente nel programma sia del centrodestra che del centrosinistra. Serve insomma una vera spinta unitaria».
Le infrastrutture rappresentano una priorità anche per Patelli. «Il problema della tangenziale di Casalmaggiore è territoriale. Su questo avevo presentato una mozione e la ripresenterò. La stessa cosa riguarda i ponti. Uno ce l’ho in casa, poi c’è quello nuovo di Casalmaggiore da costruire: è vero che non è competenza della Provincia, ma se quello attuale dovesse essere chiuso le ripercussioni interesserebbero un’area enorme, come già purtroppo abbiamo visto. Poi ci sono le autostrade, la Cremona-Mantova e la Tirreno-Brennero, su cui pure avevo presentato una mozione che ripresenterò. Bisogna capire come agire. E poi c’è anche l’Asolana da tenere presente».
Patelli si dice convinta che il ruolo di Casalmaggiore debba essere riconosciuto dal territorio, ma che il capoluogo casalasco debba anche ‘aprirsi’ ai piccoli centri. «Credo che Casalmaggiore debba aiutare i ‘piccoli’ e che i ‘piccoli’ debbano sostenere Casalmaggiore. Si deve procedere insieme».
Per il sindaco di Calvatone la Provincia può fare tanto anche nell’ambito della cultura: «Penso ai teatri disseminati dal Cremasco al Casalasco. Ci sono dei veri gioielli. La Provincia secondo me dovrebbe iniziare un percorso di valorizzazione, concedere incentivi, organizzare insieme delle iniziative. Si può fare, bisogna provarci».
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