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RIVAROLO DEL RE

Ecco il solare a misura di pomodoro

Casalasco SpA progetta un parco agrivoltaico per la coltivazione e la trasformazione. Sinergia con l’Università Cattolica, due milioni di investimento su un’area di due ettari

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

02 Ottobre 2024 - 05:10

Ecco il solare a misura di pomodoro

RIVAROLO DEL RE - Casalasco S.p.A., la prima filiera integrata del pomodoro da industria in Italia, ha dato il via a un ambizioso progetto sperimentale: la realizzazione del primo parco agrivoltaico destinato alla coltivazione del pomodoro. Questa iniziativa innovativa, realizzata in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, si propone di promuovere la sostenibilità e incrementare l’efficienza energetica lungo tutta la filiera produttiva. L’impianto, che ha richiesto un investimento di circa 2 milioni di euro, rientra in un più vasto piano di interventi che il Gruppo Casalasco ha programmato per i vari stabilimenti, con un impegno complessivo di 24,5 milioni di euro a favore dell’ambiente.

Il parco agrivoltaico coprirà una superficie di circa 2 ettari situati nell’area industriale vicino allo stabilimento di Casalasco a Fontanellato (Parma). I pannelli fotovoltaici, montati su strutture metalliche alte circa 5 metri, consentiranno lo svolgimento delle attività agricole sottostanti.

Grazie a un software sviluppato insieme all’Università Cattolica di Piacenza, i pannelli saranno in grado di orientarsi per massimizzare l’assorbimento di energia solare e garantire alle coltivazioni la giusta quantità di luce. Il parco avrà una capacità produttiva annua di circa 1.600 MWh, che, combinata all’energia generata dall’impianto di cogenerazione installato nel 2023 presso lo stesso sito, coprirà oltre il 90% del fabbisogno energetico dello stabilimento di Fontanellato. Grazie a questa innovazione, Casalasco compirà un passo avanti significativo verso l’autosufficienza energetica e la riduzione delle emissioni di CO2, che diminuiranno di 680 tonnellate l’anno.

L’energia prodotta dal parco alimenterà anche il nuovo Innovation Center del Gruppo, attualmente in costruzione a Fontanellato, in un edificio attiguo alla palazzina uffici. Il progetto non si limita ai benefici energetici: intende essere un modello replicabile per le aziende agricole conferenti. La sperimentazione condotta sotto i pannelli solari permetterà di identificare le varietà di pomodoro più adatte a questa forma di coltivazione e di ottimizzare il bilanciamento tra ombra e luce.

La costruzione del parco agrivoltaico durerà circa un anno, al termine del quale Casalasco analizzerà i risultati ottenuti per valutare la possibile estensione della tecnologia su scala più ampia.

«Il parco agrivoltaico rappresenta un ulteriore importante passo verso un’agricoltura più sostenibile, integrata e innovativa», ha dichiarato Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. «La combinazione tra coltivazioni e impianti fotovoltaici offre nuove opportunità non solo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale, ma anche per massimizzare i risultati delle produzioni. Siamo certi che questo progetto sperimentale possa fornire benefici significativi, per Casalasco, ma sicuramente anche per l’intera filiera del pomodoro».

Anche Stefano Amaducci, professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all Dipartimento di Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e coordinatore del progetto, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa: «Casalasco ha scelto di installare un sistema agrivoltaico avanzato che garantisce la massima flessibilità sia nella gestione dell’impianto che delle colture agrarie. Utilizzando la piattaforma informatica e i sistemi di monitoraggio sviluppati in anni di ricerca presso l’Università Cattolica, potremo ottimizzare il sistema agrivoltaico perché sia uno strumento efficace a sostegno della transizione energetica e della decarbonizzazione della filiera del pomodoro da industria e che al contempo preservi la resa e la qualità del prodotto agricolo».

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