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CREMONA. LA STORIA

L’intelligence tra la logica e i big data

Guida, poliziotto-scrittore cremonese: il suo primo saggio è al Campidoglio di Washington. Il secondo lo ha scritto con Mirra, mentalista prestigiatore. E tutto grazie a un professore

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

01 Ottobre 2024 - 09:55

L’intelligence tra la logica e i big data

CREMONA - Il prof che lo ha ‘folgorato’ con le lezioni sull’intelligence. Il ‘pallino’ per l’analisi predittiva: big data e continuo ragionamento logico. L’incontro con il mentalista Angelo Mirra, il campione dei prestigiatori italiani, divulgatore dell’arte magica. E il messaggio ai giovani influenzati dai social: «Non basta Internet. Coltivate la passione e lo studio per poter tirare fuori un ragionamento critico». Che, poi, è il ‘pane’ di Emilio Guida, 44 anni, milanese di nascita, cremonese d’adozione, poliziotto (è ispettore). E scrittore. Analista del settore della sicurezza ed esperto di intelligence, il suo primo saggio è addirittura nella biblioteca del Campidoglio degli Stati Uniti, a Washington. Titolo impegnativo: 'Intelligence. Costante storica, variabile teorica e prospettive post-bipolari' (è uscito nel 2016 per Ledizioni). A luglio di quest’anno, per Ledizioni ha scritto con Mirra 'Dominare l’imprevedibile. Il senso della posizione e la magica struttura di un modello predittivo'.

Guida entra in polizia nel 1999, ma la passione per la scrittura nasce più in là, negli anni dell’università, Scienze Politiche alla Statale di Milano. Lavora e studia. La «spinta motivazionale fortissima» gliela dà il prof Luca Bellocchio, docente di Grandi Potenze. Una «folgorazione le sue quattro lezioni sull’attività di intelligence». Nel 2010, la laurea (con lode) in Scienze Politiche e di Governo. È un punto di inizio sullo studio dei modelli predittivi.

Nel 2016, Guida dà alle stampe il suo primo «saggio scientifico a tutti gli effetti e da lì». Da lì lo chiamano le università. Alla Statale di Firenze, per tre anni di fila tiene un corso di specializzazione. Tra gli ‘studenti’ ci sono anche parlamentari. Porta casi pratici. «Porto l’esempio di un modello investigativo logico utilizzato dalla questura di Milano: nasce dall’esperienza di un poliziotto che per 30 anni ha lavorato sia nella Digos sia nella Mobile e che implementa un software, il quale permette di prevedere, a determinate condizioni, alcuni tipi di eventi».

Come le rapine. «Mentre gli altri software predittivi si basano ancora sul quando e sul dove succede, la forza di questo modello è il come fanno la rapina. In quel momento, le persone che commettono quei fatti sono sotto stress». I banditi scelgono l’obiettivo, «perché si sentono in grado di affrontarlo», ma «quando sono sotto stress, quando stanno minacciando le persone con la pistola, sanno che potrebbero essere catturati dalla polizia, che rischiano la morte, che potrebbe non andare bene. Quindi, si comportano come in quel momento il cervello gli dice di fare: con l’istinto. Studiando questo modus operandi, la rapina la commettono sempre in quel modo. Studiando il come, si riescono a recuperare i dati delle altre rapine fatte in quel modo, si mettono su una cartina della città, si riesce più o meno a capire quale sarà il prossimo obiettivo».

E si monitora. «La chiave sono il come e la serialità. Fin che gli va bene, i rapinatori continuano a fare la stessa cosa». Nel frattempo, il poliziotto di Milano appende la divisa e lavora con l’Ibm. «Il suo modello funziona; viene acquistato da diverse polizie di tutto il mondo». Il poliziotto di Cremona, invece, continua ad approfondire e sviluppare l’analisi predittiva. Il suo primo saggio viene inserito dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza «in una lista di libri fondamentali sull’intelligence. Una soddisfazione personale». Nel 2021, Guida collabora con il Michelsen Institute di Bergen (Norvegia).

Affascinato dai satelliti radar («Vedono quello che non vediamo noi»), con l’aiuto di un ingegnere scrive «quali possono essere le applicazioni nei contesti umanitari di crisi con le informazioni recuperate dai satelliti radar. Con i modelli previsionali, ad esempio in caso di alluvioni, si sa quali zone sono da evitare, in quali si può spostare la popolazione. Con i satelliti radar è possibile verificare se sta avvenendo una frana, se ci sono le infrastrutture e i ponti che si stanno spostando anche solo di millimetri. Non si può prevedere l’alluvione, ma dove l’acqua andrà». Informazioni «fondamentali per operare nel contesto nel modo più sicuro», ma anche «per come allocare meglio le risorse».

A Milano, l’incontro ‘magico’ con Mirra. «Una sera, Mirra spiegava la sua nuova teoria: il senso della posizione. Nel gioco inserisce una gabbia concettuale: studiandoti, ti porta dove vuole lui. Ascoltandolo, mi dico: ‘È la stessa cosa applicata all’intelligence’». Nasce il secondo saggio. «Il titolo rappresenta la fusione a freddo di due punti. Il senso della posizione deriva da una strategia verbale che Mirra ha elaborato e che, attraverso un tour nazionale nel 2020, ha presentato nei maggiori Club Magici Italiani. Un metodo efficace con cui è possibile indovinare le ‘scelte’ del pubblico, ma per cui alla fine si scopre che il risultato finale era già scritto sin dall’inizio. Nel libro, Mirra fa anche l’esempio di una truffa». Guida, invece, mette a disposizione la propria esperienza. Tra gli altri, affronta l’importanza dell’utilizzo dei dati nel contesto umanitario. «L’uso dell’analisi dei dati offre vantaggi significativi, poiché fondamentali per prevedere eventi, diffusione di malattie o catastrofi e identificare individui vulnerabili. L’analisi predittiva può, quindi, migliorare l’efficacia degli interventi delle organizzazioni umanitarie o in generale negli scenari di crisi».

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