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Benvenuto don Arienti, l'abbraccio dei fedeli

Accolto il nuovo parroco del Boschetto e del Migliaro. Don Premoli collaboratore

Niccolò Poli

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29 Settembre 2024 - 09:24

Benvenuto don Arienti, l'abbraccio dei fedeli

CREMONA - Un giorno di grande significato e speranza quello vissuto ieri dalle frazioni Boschetto e Migliaro. Le due comunità hanno infatti accolto, nella chiesa parrocchiale di S.Maria Annunciata, il nuovo parroco, don Paolo Arienti, che prende il posto di don Maurizio Ghilardi, e il nuovo collaboratore parrocchiale, don Nicola Premoli, che lascia Bozzolo per insediarsi proprio al Boschetto. Completano l’équipe sacerdotale dell’unità pastorale i due collaboratori parrocchiali già in servizio: don Umberto Zanaboni e don Nicolas Diène.

Un’ulteriore tappa, questa, nel percorso di sempre maggiore collaborazione e condivisione delle attività pastorali tra le parrocchie cittadine di Sant’Ambrogio, Cambonino, Boschetto e Migliaro, che dal gennaio 2022 formano un’unica unità pastorale intitolata al sacerdote cremonese don Primo Mazzolari, nato proprio al Boschetto, e che avranno quindi, d’ora in avanti, don Arienti come punto di riferimento. Prima della messa, sul sagrato della chiesa, Marina Della Giovanna, assessore con delega alle Politiche sociali e fragilità, ha voluto rimarcare la vicinanza dell’amministrazione comunale ai due quartieri: «Mi auguro davvero, ma sono sicura che succederà, che il Boschetto e il Migliaro sappiano accogliere nella loro comunità con grande entusiasmo don Paolo. Guardiamo ai prossimi mesi col desiderio di lavorare insieme ed essere sempre più vicini ai cittadini, per costruire insieme un qualcosa di grande».

La messa di benvenuto nella nuova comunità, alla quale hanno partecipato tantissime persone della zona che non volevano perdersi un momento così rilevante, è stata presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. «Siamo ricchi, siamo una grande comunità – ha detto -. I vini buoni si fanno con qualità di uva differenti e abbiamo infatti grappoli di preti e parrocchie diverse tra di loro. L’obiettivo nostro è quello di custodire l’unità nella diversità, realizzando un cammino comune tra queste realtà».

Al termine della messa, don Paolo, ha voluto mandare un messaggio di speranza ai presenti: «L’unità pastorale è una necessità, un adeguarsi ai tempi che mutano. Ma è allo stesso tempo una grande opportunità di conoscenza per tutti noi. Una ricchezza, un dinamismo che unisce. Oggi non siamo più interessati ai numeri, ma solo a come facciamo le cose. È un’occasione per metterci alla prova, con l’obiettivo di non far mancare nulla di essenziale a nessuno. Siamo qui in quanto collaboratori della vostra gioia».

Al termine della celebrazione, i presenti hanno avuto modo di salutare personalmente don Paolo, in un momento di grande festa e accoglienza. Classe 1972, originario di Piadena, don Paolo è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1999. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario della parrocchia di S. Abbondio. Dal 2011 al 2021 ha ricoperto il ruolo di incaricato diocesano di Pastorale giovanile; è stato presidente della Federazione Oratori Cremonesi e dell’associazione di educazione e formazione Noi.

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