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Il rinnovo dei vertici. La scelta: Mariani o Sisti

Domani l'elezione del presidente e del consiglio dell’ente sono chiamati alle urne 1.315 amministratori

La Provincia Redazione

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28 Settembre 2024 - 17:09

Il rinnovo dei vertici. La scelta: Mariani o Sisti

I due candidati Mariani e Sisti

CREMONA - Tutto pronto per la consultazione elettorale che porterà al rinnovo dei vertici (Consiglio provinciale e presidente) dell’ente di corso Vittorio Emanuele.

Domani, dalle 8 alle 20, saranno aperti i due seggi per le votazioni: quello principale a Cremona, nel palazzo della Provincia, mentre a Crema sarà operativa la sottosezione costituita nell’Aula Magna dell’Azienda CrForma, in via Pombioli, 2. Lo scrutinio avverrà subito dopo la chiusura dei seggi e per lunedì è prevista la proclamazione degli eletti.

Chiamati ad esprimersi, in quest’elezione di secondo livello, non saranno i cittadini ma 1.315 fra sindaci e consiglieri comunali della provincia. Con questo sistema cambia anche il meccanismo di voto: cade il principio alla base del suffragio universale di ‘una testa, un voto’ e il peso della singola votazione viene calcolato in base a un principio di rappresentanza degli amministratori comunali. Il voto sarà dunque ponderato sulla popolazione, in modo che i 1.315 sindaci e consiglieri comunali rappresentino i 350.363 abitanti della provincia, ma con un peso diverso a seconda della grandezza del Comune. Quindi con questo sistema un singolo voto dei 24 consiglieri comunali di Crema e dei 32 di Cremona con i due sindaci (che tutti insieme rappresentano 104.811 persone) vale 516 schede. All’altro estremo della scala, una scheda dei 931 amministratori di Comuni fino ai 3mila abitanti (che tutti insieme rappresentano 107.892 persone) vale 33 voti.

Con un simile sistema di voto ponderato l’esito delle elezioni risulta per molti versi predeterminato: sindaci e consiglieri sono infatti già espressione di uno schieramento politico, anche se nei piccoli comuni i partiti lasciano spazio a liste civiche ‘di area’ e, spesso, i chiaroscuri della politica delle città sfumano nella scala di grigi delle piccole amministrazioni. Detto questo, stando ai conti delle segreterie di partito, al centrodestra circa 40mila voti ponderati mentre il centrosinistra sarebbe indietro di circa 1.200 suffragi. Una variabile che peserà molto è senza dubbio l’affluenza, che nel 2021, quando si era votato per il solo Consiglio, si era fermata al 63,04%.

Domani però si vota, per la prima volta nella stessa consultazione, anche per il presidente: in lizza ci sono Roberto Mariani per il centrosinistra e Alberto Sisti per il centrodestra. Quest’ultimo siede in consiglio provinciale da lunga data, ma dal momento che non è fra i candidati consiglieri del suo schieramento, potrebbe dover abbandonare l’istituzione di corso Vittorio Emanuele II qualora non venisse eletto presidente. Altro elemento determinante sarà l’orientamento dei Civici del centrodestra, che a questa tornata non sono scesi in campo, ma che sono stati decisivi nel dare la maggioranza a Mirko Signoroni nel 2021. E, quindi, peserà anche la scelta che farà il presidente uscente. Che per ora preferisce tenere coperte le sue carte «per il ruolo istituzionale» che ancora riveste.

Quanto ai candidati consiglieri, entrambi gli schieramenti hanno presentato liste complete di 12 nomi. Liste che rispecchiano la composizione delle coalizioni a supporto dei due candidati: ‘Centrodestra per Cremona’ schiera 5 candidati di Fratelli d’Italia, 4 di Forza Italia, 2 leghisti e un indipendente (l’ex candidato sindaco a Cremona Alessandro Portesani); ‘Per una provincia unita’ presenta invece 6 candidati del Partito democratico, 5 indipendenti e uno di Alleanza Verdi Sinistra.

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