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Crisi dello shopping: affari ancora in calo e vetrine spente

Federmoda Cremona: «Negativo il bilancio del primo semestre, prospettive preoccupanti»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

26 Settembre 2024 - 05:30

Crisi dello shopping: affari ancora in calo e vetrine spente

(foto realizzata con Canva Pro)

CREMONA - Affari in flessione e sempre più vetrine spente: l’abbigliamento è il grande malato del settore retail, come confermano i dati diffusi da Federmoda, organizzazione di categoria che aderisce a Confcommercio. Il presidente provinciale Marco Stanga analizza la situazione al termine della stagione dei saldi estivi: «Quello del 2024 è un bilancio non positivo per il settore moda, con un calo del 4,6% nel primo semestre dell’anno — commenta —. Le variabili riguardano anzitutto l’aumento dei prezzi, legato a quello dei costi di produzione. L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie modifica in misura significativa le scelte di spesa, basti pensare che anche grandi gruppi del fashion retail hanno chiuso con importanti contrazioni di fatturato».

LA CONCORRENZA DELL'E-COMMERCE E LE CHIUSURE DEI NEGOZI FISICI

Non solo: «A ciò si aggiunge il tema, ormai consolidato, della concorrenza dell’e-commerce. È stato un anno duro, cerchiamo di essere ottimisti, ma le previsioni per quest’anno non sono certo positive». Poi Stanga snocciola i numeri delle chiusure, che lasciano sempre più ‘nudi’ i centri urbani del territorio: «La dinamica della provincia di Cremona, pur mantenendo alcuni elementi distintivi, rispecchia l’andamento nazionale — spiega —. Nel primo trimestre del 2023 i punti vendita di moda attivi erano 646 mentre nel 2021 erano 669, con un saldo negativo di 23 negozi». Un passivo solo all’apparenza contenuto: «Si tratta di un dato — evidenzia il presidente di Federmoda — che comprende le numerose nuove aperture di punti vendita all’interno dei poli della media e grande distribuzione. Purtroppo, per il commercio di vicinato la fotografia è diversa e più preoccupante».

CALO DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN PROVINCIA DI CREMONA

Tanto più che nel secondo trimestre del 2024 il settore del commercio in provincia di Cremona, compreso il comparto dell’abbigliamento, ha registrato un calo sensibile su base annua. «In particolare — osserva Stanga — le imprese attive nel commercio al dettaglio sono diminuite del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Erano 5.690 nel 2023 e ora si sono ridotte a 5.577, come attesta la Camera di Commercio di Cremona nell’ultimo report sulla demografia d’impresa». La riflessione del leader di Federmoda si allarga al tema della «desertificazione dei centri storici».

LA DESERTIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI: IL RUOLO DELLE AMMINISTRAZIONI

Stanga afferma: «Le amministrazioni devono capire che hanno un ruolo fondamentale nel riavvicinare la popolazione allo shopping nelle città. Invece, spesso non comprendono la gravità della situazione. Un esempio eloquente è l’organizzazione di una manifestazione non prevista durante il primo giorno dei saldi, che ha ridotto l’affluenza di clienti. Se non si agisce in modo concreto, fra dieci anni metà delle attività nei centri storici potrebbe non esistere più. Come già sottolineato da Confcommercio, a livello nazionale negli ultimi dieci anni si è perso oltre il 25% dei negozi di abbigliamento, un trend a cui anche Cremona non è stata immune».

FASHION RETAIL REPORT 2024: PANORAMICA DEL SETTORE MODA IN ITALIA


Il Fashion Retail Report 2024 stilato da Federazione Moda Italia, l’associazione di Confcommercio che raggruppa i negozianti del comparto fashion, offre una panoramica esaustiva del settore moda in Italia, evidenziando le tendenze di mercato, i cambiamenti nei consumi e l’evoluzione dei punti vendita. Nel 2023, il settore ha subito un calo del 2,7% rispetto all’anno precedente con una riduzione del numero di punti vendita e una variazione significativa dei comportamenti di acquisto. Negli ultimi quattro anni, il dettaglio moda italiano ha perso mediamente undici punti vendita al giorno, per un totale di 16.863 negozi in meno e di 13.164 addetti rimasti senza lavoro. Un dato particolarmente rilevante riguarda l’aumento dei prezzi al consumo per i beni di moda, con un incremento del 5,7% per il settore abbigliamento e calzature. Cremona si distingue per una spesa mediana mensile in abbigliamento e calzature di circa 103 euro, poco al di sotto della media regionale, ma superiore alla media nazionale che si attesta a circa 97 euro. 

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