L'ANALISI
21 Settembre 2024 - 05:05
Villa Martini e nel riquadro don Roncali
CREMA - È uno dei gioielli dimenticati e nascosti della città, purtroppo caduto in rovina nel corso dei decenni. Si tratta della settecentesca villa Martini, sino agli anni ‘90 sede dell’oratorio. Costruita dalla famiglia Martini in quello che oggi è il quartiere di San Bernardino, è da tempo proprietà della parrocchia.
Versa in cattive condizioni, inagibile dal 2012. Per problemi di infiltrazioni d’acqua, sono stati recentemente spesi circa 50mila euro per una copertura provvisoria. Adesso è in vendita, per volontà del consiglio pastorale, che ha dato mandato a don Lorenzo Roncali di seguire l’iter per la cessione. C’è una trattativa in corso con un privato e dunque non vengono fornite indicazioni sul prezzo, ma per la parrocchia potrebbe essere un affare non da poco.
«La villa è lentamente deperita — racconta il sacerdote — si è dovuta recentemente smontare la lanterna della copertura, in quanto gravava sulle strutture sottostanti che non erano più idonee a sostenerla. Si è anche provveduto a posizionare una protezione per salvaguardare dall’acqua i piani sottostanti, con un intervento economico non indifferente, sostenuto dalla parrocchia. Il tutto è stato fatto in accordo con la Sovrintendenza i cui incaricati hanno visionato la villa storica, rilasciando i permessi. Resa pubblica l’intenzione di vendita, ho trovato un acquirente, dopo numerosi interessamenti andati a vuoto».
Ovviamente don Lorenzo mantiene il massimo riserbo sulla trattativa in corso: «L’imprenditore ha manifestato un grande interesse verso la villa, con la volontà di riqualificarla e valorizzare questa parte del quartiere già caratterizzata da altre strutture abbandonate». Nel quartiere è circolata l’ipotesi, suffragata anche da una lettera diffusa nei giorni scorsi, che villa Martini sia destinata a diventare un ristorante, con sala ricevimenti.
«Appare attualmente infondata — precisa don Lorenzo — come è già stato comunicato al consiglio dell’unità pastorale. E la riqualificazione non interferirà con le attività dell’oratorio limitrofo». Altri dubbi, quelli legati alla cessione di una parte del parco, confinante con la parrocchia e l’oratorio. «Capisco che possa dispiacere, ma mi sembra naturale che l’acquirente possa creare un giardino attorno alla dimora — conclude lo stesso don Roncali —: comunque si tratta di una porzione attualmente usata una sola volta l’anno, nel periodo del grest. Ne resterà disponibile un’ampia parte che consentirà di svolgere tutte le attività oratoriane. In merito al prezzo di vendita, è stato concordato con la curia diocesana che ha dato il suo benestare ed è stato discusso e approvato, dopo notevoli confronti, anche dal consiglio degli affari economici».
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