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CREMA. MAL'ARIA

Auto inquinanti, politica divisa sulle limitazioni anti smog

Bergamaschini della Lega: «Perché abbandonano il car sharing?». Piloni del Pd: «Norme da rivedere»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

19 Settembre 2024 - 12:10

Auto inquinanti, politica divisa sulle limitazioni anti smog

CREMA - «Mi sembra evidente che si tratti di scelte in direzioni opposte: da una parte l’amministrazione comunale promuove l’adesione volontaria alle misure anti smog della Regione, ma dall’altra non ha cercato di tenere in vita il servizio di car sharing, ovvero il noleggio di auto elettriche, che va proprio nella direzione di abbattere le emissioni di Co2 e polveri sottili». A dichiararlo è Andrea Bergamaschini, consigliere comunale della Lega: «Chiederò la convocazione della commissione consiliare Ambiente e territorio», prosegue l’esponente del Carroccio. E sull’addio al car sharing ha presentato un’interrogazione.

lega

All’origine della fine della possibilità di noleggiare delle auto elettriche in stazione ferroviaria c’è stata l’addio al contratto tra Regione e società fornitrice dei veicoli. «Ma la Regione ha previsto altre modalità per proseguire con l’opportunità — sottolinea Bergamaschini —: anche a Crema il servizio ha rappresentato un’alternativa ai mezzi privati, contribuendo a una riduzione delle emissioni di Co2, polveri e di altri inquinanti. Perché il Comune non ha considerato l’utilizzo di fondi propri per mantenere attivo il servizio di car-sharing?».

Da Fratelli d’Italia nei prossimi giorni è attesa una presa di posizione sul blocco dei veicoli più inquinanti, decisione che sta sollevando parecchie perplessità tra le forze politiche di opposizione. Dalla maggioranza, invece, arriva il pieno sostegno. Per il Pd applaude la giunta il consigliere regionale Matteo Piloni, che accusa la maggioranza del Pirellone di aver ostacolato in passato la volontà di Crema di aderire alle misure volontarie anti smog. «Bene ha fatto l’amministrazione di Crema a prendere questa decisione — evidenzia Piloni —: lo feci anch’io da assessore all’Ambiente, il 2014 e il 2018, dopo aver chiesto alla Regione, ottenendo una risposta negativa, di rivedere la normativa delle misure, a mio avviso insufficiente rispetto alla realtà e al serio problema dell’inquinamento. Cosa che ho richiesto anche in questi anni da consigliere regionale, ma ottenendo sempre risposte negative. Eppure l’aria non ha confini e servirebbero azioni ben più incisive e non solo limitazioni. Ma dove non arriva il legislatore, deve arrivare la buona volontà di amministratori sensibili. Come avviene a Crema».

Pieno sostegno anche dalla civica Crema Aperta, la cui associazione Crema Aperta Più ha già programmato una serata informativa sugli effetti nocivi dello smog sulla salute. Appuntamento mercoledì alle 21 nella sala dei Ricevimenti del municipio. Ospite Federico Balestrieri, presidente Isde Cremona Medici per l’ambiente. Con lui anche il collega Agostino Dossena, che aiuterà a comprendere come l’alimentazione possa diventare un potente alleato per la salute.

Le limitazioni temporanee di tipo uno a cui ha aderito Crema si applicano dal primo ottobre al 31 marzo, ogni volta che si superano i due giorni consecutivi con le polveri sottili sopra i 50 microgrammi per metro cubo d’aria. Entrano in vigore nella fascia diurna, dalle 7.30 alle 19.30 e riguardano gli autoveicoli di tutte le categorie di classe Euro 0 e 1 (quale che sia la loro alimentazione) e di classe Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Si applicano anche ai veicoli Euro 4 diesel dotati di filtro antiparicolato, indipendentemente dai valori di emissione.

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