L'ANALISI
11 Settembre 2024 - 20:08
CREMONA - Sei mesi fa è stato messo agli arresti domiciliari, inguaiato dai suoi gelati: la startup e la bomba dei finanziamenti distratti. Oggi Alberto Giovannini, 57 anni, ‘Alberto Gelato’, il suo brand, è stato rinviato a giudizio. Il 26 novembre prossimo (prima udienza del processo) si difenderà dall’accusa di bancarotta fraudolenta della Argonice, la srl che aveva sede in via del Sale, fallita il 29 giugno del 2022. E, per il pm Andrea Figoni, svuotata in danno dei creditori: dalle casse sarebbero stati distratti 2,182 milioni di euro. ‘Alberto Gelato’ deve anche rispondere di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
A processo oggi è stata mandata anche sua moglie (la coppia è difesa dall’avvocato Franco Antonioli) e una «testa di legno» residente in Piemonte. Con un patteggiamento a 1 anno e 6 mesi di reclusione, di scena è uscito un ex socio di Giovannini, assistito dagli avvocati Gianandrea Balzarini e Massimo Nicoli. Posizione marginale, la sua. Mentre resta ancora aperta, davanti al gup, un’altra posizione: quella di un altro ex socio di Giovannini, difeso dall’avvocato Agostino Crosti, il quale ha chiesto i termini a difesa.
Sin dalla costituzione della Argonice Srl, Giovannini era stato socio e amministratore unico, poi amministratore di fatto. Secondo la Guardia di Finanza, dei 2,182 milioni di euro distratti, nell’80% si tratta di cospicui finanziamenti (mutui assistiti) ottenuti da quattro banche e garantiti dal Mediocredito centrale per la startup che produceva e commercializzava gelati con una macchina innovativa. Finanziamenti incassati, presentando dichiarazioni false, ad esempio sulle spese in ricerca e sviluppo della Argonice, dice l’accusa. Ma anche dichiarando falsamente che con i soldi l’imprenditore dei gelati avrebbe pagato i fornitori. Macchina innovativa, la sua, il brand ‘Alberto Gelato’ stampato sopra e lo spot social: «Alberto Gelato è una formula esclusiva, un mix di ingredienti liquidi, fornito in uno degli oltre 50 gusti disponibili, già pronto all’uso». Macchina che in quegli anni l’imprenditore ha promosso nel suo girare tra fiere ed eventi, come testimonia Facebook: dall’Expo di Londra del 17-19 luglio del 2016 alla Formula 1 a Monaco, dal salone dell’Alfa Romeo in Belgio a una risotteria in Francia, a Chicago.
Nell’ambito dell’indagine, le Fiamme gialle hanno scoperto che dalle casse della Argonice, 1 milione e 873mila euro sarebbero stati trasferiti a un’altra società. Si tratta della EV04, srl di cui Giovannini è stato amministratore unico da febbraio del 2009 a metà dicembre del 2021. Secondo l’accusa, una parte del denaro sarebbe invece stata distratta in favore dello stesso Giovannini e degli altri ex soci.
Il pm contesta all’imprenditore e all’imputato piemontese, amministratore unico della società dal 20 febbraio 2020 al fallimento, di aver distrutto, sottratto i libri e le scritture contabili o di averli comunque tenuti in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari. Il pm contesta gli aumenti «fittizi» di capitale con il versamento di assegni, la cui provvista sarebbe provenuta dalle casse della fallita Argonice. L’indagine ha preso le mosse anche dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza da marito e moglie cremonesi, convinti da Giovannini della bontà dell’affaire startup. Si sono fidati, gli hanno consegnato circa 40mila euro. In cambio, la promessa di facili guadagni legati al prestito obbligazionario sottoscritto dalla coppia. Marito e moglie hanno ricevuto le prime cedole di rimborso, ma la magagna è venuta a galla quando hanno chiesto di rientrare dal prestito, incassando da Giovannini non soldi, ma solo vaghe promesse sulla restituzione. La coppia non ha più visto un centesimo. E ha denunciato ‘Alberto Gelato’: così l’imprenditore si era fatto conoscere su youtube. Maggio del 2016: «Sono Alberto Giovannini, da oggi Alberto Gelato. Oggi avete finalmente la possibilità di assaggiare il gelato originale italiano mentre viene preparato davanti ai vostri occhi». E ancora: «Noi ti forniamo il prodotto, i macchinari, l’assistenza. Tu prepari il tuo gelato fresco, delizioso, raffinato, di fronte al tuo cliente, ovunque tu voglia. Un vero lusso!».
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