L'ANALISI
11 Settembre 2024 - 05:20
CREMONA - Ha frequentato studi di costruzione, ma la sua passione è sempre stata la musica. «In Mozambico ci sono quattro orchestre sinfoniche e la tradizione della musica colta è una realtà anche da noi. Ho partecipato al progetto Xiquitsi per riparatori di strumenti musicali, poi il mio maestro Ozias Macoo e Katarina Aball mi hanno fatto lavorare su un violino ed è stato amore a prima vista. Ho lavorato con loro per due settimane, poi ho frequentato la scuola nazionale di musica, sempre come riparatore di strumenti. Questo in sintesi è stato il mio percorso».
Così si racconta Osvaldo Cavele, 27 anni, proveniente dal Mozambico, il primo studente africano in oltre 80 anni di storia della scuola internazionale di liuteria. Basco grigio e sulla maglietta bianca il disegno e la scritta: modern mbira. «È uno strumento tradizionale del Mozambico, ho iniziato da qui ad appassionarmi alla musica».
Ma il passaggio alla liuteria come è nato?
«Facendo esperienza e sotto la guida del mio maestro Ozias Macoo che mi ha introdotto al mondo degli strumenti ad arco. È stato lui, insieme a Abhall, a indirizzarmi a Cremona e a fare in modo che potessi arrivare qui».
Nella città di Stradivari.
«Il massimo liutaio che ho cominciato a conoscere quando mi sono ritrovato a dover aggiustare un violino nella cui etichetta si leggeva che il modello originale era di Stradivari. Allora ho cominciato a documentarmi, a fare ricerche in Internet e pian piano mi sono fatto conquistare dalla storia di Stradivari e dalla costruzione dei violini. Con Youtube e la rete ho avuto modo di capire che questa era ed è la mia strada».
Nel mentre ha imparato l’italiano?
«Per questo ho usato YouTube. Giusto per avere un’infarinatura e poter iniziare a frequentare la scuola. Farò cinque anni qui e in questo modo spero di poter diventare liutaio. Coronerei un sogno e darei corpo alla mia passione per la musica e gli strumenti musicali».
Si appresta a diventare il primo erede africano del saper fare liutario?
«Non esageriamo. Sono felice di essere qui».
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