L'ANALISI
07 Settembre 2024 - 05:30
CREMONA - Quasi 14mila soci (per la precisione 13.538, il 18,9% dei residenti del Comune di Cremona), ai quali occorre aggiungere centinaia di atleti non iscritti, 15 piscine, decine di campi da tennis (coperti e non) e adesso anche di padel e poi bocce, calcio, basket, volley, calcetto, palestra, sport paralimpici e perfino biliardo e ping pong, attività ludiche e culturali, centri estivi per i più piccoli. Sono questi i punti di forza delle cinque società canottieri cittadine: Baldesio, Bissolati, Dopolavoro ferroviario, Flora e Cral Tamoil. Numeri da record e organizzazione capillare degli spazi e dell’ospitalità, ma soprattutto le canottieri svolgono un compito fondamentale, di raccordo storico e sociale con la città: mantengono vivo il rapporto tra il Po e Cremona, un binomio imprescindibile. Infatti, non è casuale, che le maggiori attività sportive curate dalle società siano il canottaggio e canottaggio disability, la canoa, la voga alla veneta, manifestazioni culturali e di tradizione che hanno il fiume come protagonista. Senza dimenticare la grande funzione ludica e di socializzazione (per molte di esse più che secolare, viste le date di nascita) svolgono tutto l'anno, soprattutto, ovviamente, in estate, quando la canicola padana lancia i suoi dardi da 37 all’ombra.
STAGIONE ESTIVA IN CIFRE: BILANCI E RISULTATI
Ma la stagione volge a termine, certo è triste (come la spiaggia vuota a settembre) vedere le casette-depositi piene di lettini, quando in estate occorre sgomitare per assicurarsene una, ed è tempo di bilanci. I presidenti delle canottieri non si tirano indietro, con un iniziale ringraziamento al personale e ai soci. «Un’estate impegnativa - spiega Alberto Guadagnoli, della Baldesio - ma è andato tutto bene, le strutture hanno retto, non ci sono stati particolari disguidi, i nostri soci hanno affollato, ovviamente le piscine, ma anche in questo settore tutto mi sembra filato liscio». Sulla stessa linea Maurilio Segalini, numero uno della Bissolati: «In questa stagione estiva abbiamo avuto una frequentazione media domenicale di 2.500 persone, in inverno non arriviamo neppure a 500, un impatto importante dunque, ma siamo preparati e nel 2024 abbiamo avuto anche 64 nuove iscrizioni, tra atleti, bambini, soci affiliati temporaneamente raggiungiamo quasi 4.750 persone che frequentano la Bissolati».
COLLABORAZIONI E INIZIATIVE SOCIALI: IL RUOLO DELLE CANOTTIERE
Il Dopolavoro ferroviario in questi anni ha curato molto le relazioni esterne «stabilendo collaborazioni e sinergie con importanti associazioni del territorio - spiega Stefano Cambiati -. Ad esempio con la Sported Maris, l'Esperia, la Gymnica Revolution, l'Infinity Dance, con un obiettivo, consentire a più giovani una crescita sportiva e culturale mediante lo sport, la danza, la ginnastica artistica». Il presidente della Flora e di Assocanottieri, Pierangelo Fabris, punta sui servizi garantiti ai soci, oltre che naturalmente sullo sport: «È stato un anno impegnativo ma ricco di soddisfazioni, sia dal punto di vista sportivo che ludico ricreativo, non sto qui a elencare i risultati di tanti nostri atleti, ma voglio ricordare il nostro impegno verso il sociale, soprattutto con due iniziative di successo la 24 ore di tennis e la megatombolata di cui i ricavi saranno devoluti all'Associazione bimbi in ospedale».
IL RUOLO DEL CRAL TAMOIL E LE ATTIVITÀ PER LE FAMIGLIE
«Un piccolo centro ricreativo, ma tranquillo - spiega la presidente Anna Santini - siamo nati 60 anni fa come Cral Tamoil, ma si possono iscrivere tutti. Negli ultimi anni sono state le famiglie con bambini a tesserarsi, apprezzando proprio la tranquillità della canottieri e i nostri servizi, rivolti anche agli esterni, apprezzatissimo infatti è il nostro corso di ginnastica che organizziamo in inverno».
Piccole oasi di tranquillità dunque? No, come in tutte le comunità esistono, distinguo, proteste e a volte tensioni, il tutto però viene sopito dai freschi ripari acquatici che le canottieri offrono per difendersi dall'estate padana, o dai riscaldati locali da biliardo o da burraco, che lasciano fuori le umide e nebbiose giornate invernali.
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