L'ANALISI
31 Agosto 2024 - 13:13
CREMONA - Si è tenuto ieri a Sant'Agata il funerale di Ivano Ceruti, 85 anni, morto all'ospedale di Brescia dopo due mesi di ricovero. In tanti hanno salutato Ivano, per gli amici ‘Nanni’. Tanti del suo mondo, anzi dei suoi mondi, a volte molto diversi, ma che lui, da vero catalizzatore, riusciva a unire, quasi a farli compenetrare, una virtù rara, nonostante la vita lo abbia messo spesso a dura prova, difficoltà sempre superate con coraggio e razionalità. Durante la funzione, officiata dal parroco don Irvano Maglia, vicino alla bara c’erano l'inseparabile moglie Grazia assieme ai figli Matteo, Francesca e John (che tanti cremonesi conoscono perché è da anni il direttore del museo della Grande Guerra di Temù).
La famiglia, sempre al primo posto nei pensieri di Ceruti. Esperto di sicurezza nelle aziende, ‘Nanni’ aveva lavorato da libero professionista per privati ed enti pubblici, sempre preciso, puntuale e meticoloso, così come lo era anche nelle sue passioni. Molto attivo in oratorio a Sant'Ilario, frequentato dal ‘suo ragazzo’ Matteo, non si tirava mai indietro quando si trattava di organizzare qualcosa. Così come nel volontariato: decine e decine le donazioni Avis, iscritto all'Aido, era stato anche presidente della Croce Rossa di Cremona. Di recente era entrato nell'associazione 'Siamo noi', che fornisce servizi volontari nell'ambito della sanità. Durante il Covid, Ivano era stato uno degli animatori dell’hub vaccinale di Ca’ de’ Somenzi. Non a caso a ricordarlo durante la funzione funebre è stato il presidente dell’associazione, Claudio Bodini, che dopo averlo salutato ha detto: «Sarai sempre con noi, ovunque servirà la nostra opera tu sarai sempre con noi, con il tuo impegno, serietà e altruismo».
Tra le sue passioni c’erano la recitazione (aveva fatto la comparsa e partecipato a numerosi film famosi), la montagna, dove si rifugiava appena poteva con Grazia e Matteo (però non mancava mai di mandare gli auguri di Buon Ferragosto agli amici). Ma la passione più sentita era per il Po, che per anni aveva solcato in tutte le direzioni. Socio della canottieri Bissolati fin da giovane, aveva organizzato raid su tutti i fiumi e laghi d'Italia, sempre al suo posto da poppiere (il comandante, come lo chiamavano gli equipaggi) con il fido 'sentiniere' (il suo secondo) e amico fraterno Giorgio Bacciocchi. Aveva disceso il Po da Torino a Cremona, innumerevoli volte da Cremona a Venezia, aveva navigato sul Garda, sull’Iseo, sul Maggiore, sul lago di Como, sui fiumi Brenta, Piave, Bacchiglione e tanti altri, e ogni sera, puntualissimo, compilava il diario di bordo, dando anche giudizi sulla giornata e sull’impegno dell’equipaggio. E di equipaggi Ivano ne aveva avuti tanti. Molti vogatori ieri erano in S. Agata e a chi sottolineava questa circostanza qualcuno ha risposto commosso: «È vero, ci siamo, però manca il poppiere».
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