L'ANALISI
04 Settembre 2024 - 20:14
Nel riquadro l'avvocato Anila Halili
CREMONA - Il pm ha chiesto l’archiviazione dell’indagine (contro ignoti) sulla morte di una bimba di poco più di un mese, nata il 7 dicembre del 2023 al Maggiore e qui spirata il 21 gennaio di quest’anno. Ma la famiglia della neonata, assistita dall’avvocato Anila Halili, non ci sta: lunedì depositerà al gip l’opposizione alla richiesta di archiviazione. Dopo la visita di controllo, il 9 dicembre mamma e piccola furono dimesse. «Successivamente - spiega il legale -, la mamma contattò il centro pediatrico di via Dante per sottoporre la bimba alla prima visita pediatrica assegnata, senza alcun successo».
Il 6 gennaio, «la piccola evidenziò problemi respiratori, la mamma la portò al Pronto soccorso; la piccola non fu trattenuta in osservazione: venne dimessa con la diagnosi di una ‘lieve ostruzione nasale in lattante sano’». Il 15 gennaio, la prima visita pediatrica. «La madre insistette nel riferire ai medici i problemi respiratori della figlia, ma anche in questo caso fu assicurata. Solo tre giorni dopo, la bimba ripresentò ancora gravi problemi respiratori». La madre tornò al Pronto soccorso. «Il sanitario di turno la rassicurò sulle condizioni della piccola. Per il medico, stava migliorando e di lì a qualche giorno sarebbe stata dimessa. Il 21 gennaio è morta». L’avvocato evidenzia: «La madre non ha mai saputo i veri motivi della morte della figlia. Le fu spiegato solamente che il suo cuore aveva smesso di battere e neppure i medici ne sapevano spiegare il motivo». Da allora, «manifesta gravi stati d’ansia, malessere e stress post-traumatico. L’accaduto le impedisce di svolgere la sua attività lavorativa».
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