L'ANALISI
01 Settembre 2024 - 20:21
CREMA - Accolto dagli applausi dei militanti e da una platea di un centinaio di persone, Stefano Bonaccini, europarlamentare e presidente del Pd, è intervenuto stasera alle 19.30 alla festa del Pd di Ombrianello, kermesse che chiuderà i battenti stasera. Ad introdurlo il coordinatore cremasco del partito Daniele Qalliaj. Con lui anche Vittore Soldo, segretario provinciale. L’ex presidente della regione Emilia Romagna è intervenuto per oltre mezz’ora e ha aperto il suo intervento sottolineando l’importanza di fare fronte comune contro l’avanzare della destra in Europa, evidenziando come per raggiungere questo risultato sia fondamentale «garantire la qualità della vita, perché altrimenti chi parla alla pancia ha partita facile».
Poi, spostando il tiro sulla situazione italiana, ha proseguito: «Sono per la prima volta convinto che questo governo possa non arrivare alla fine della legislatura» ha evidenziato, plaudendo all’apertura di Forza Italia sullo ius scholae. «La fotografia della squadra di volley femminile campione olimpica è la miglior risposta alle parole di Vannacci, a chi nega l’Italia di oggi – aggiunto l’europarlamentare –: se può prendere la cittadinanza italiana uno che non è mai venuto in Italia, non si capisce perché milioni di bambini e ragazzi che studiano qui, vivono, giocano e crescono con i coetanei italiani, non possano avere la cittadinanza. Queste sono le battaglie giuste da portare avanti».
Altro tema caldo, anche nel Cremasco, la carenza di medici di base e negli ospedali. «Avrete sentito Meloni dichiarare che prima di lei mai nessuno aveva portato il fondo sanitario nazionale a 138 miliardi di euro – ha proseguito Bonaccini –: è una mezza verità perché dovrebbe aggiungere che quello che conta è il rapporto tra quantità di fondi e Pil del Paese. Inoltre è anche una banalità. In sei anni da presidente emiliano ho collaborato con sei governi diversi. Ogni presidente del consiglio avrebbe potuto dire la stessa cosa, ogni anno infatti il fondo sanitario nazionale aumenta». Una parte del suo intervento è stata dedicata agli irrisolti guai patiti dalla Romagna per l’alluvione 2022, «a causa delle mancate promesse del governo».
Partendo dal rigassificatore di Ravenna, ha ammonito: «Nel caso di una nuova crisi non dipenderemo più dalla Russia, ma certo non basta, vanno conciliate economia e ambiente. Gli investimenti delle aziende su solare idrogeno, e porto l’esempio del distretto emiliano della ceramica, sono stati importanti, ma in Ue abbiamo un problema: è stata introdotta una norma che costringe le imprese a fare ancora di più. Così si rischia di far uscire queste aziende dal mercato, con perdita di posti di lavoro, a discapito di quei Paesi del mondo che inquinano sempre di più. La Sinistra nel Green deal deve tenere insieme ambiente e lavoro».
Unico giudizio positivo sull’operato del governo, quello relativo alla politica estera. Bocciate invece le scelte di Meloni in Europa. «Ha scelto l’estrema destra e con lei Salvini. Sbaglia in quanto si comporta come leader di partito e non come leader di governo, non ricordandosi che a Bruxelles deve fare gli interessi di tutti». In conclusione uno sguardo al futuro dei dem. «Dobbiamo salire ancora, raggiungendo il 30%. Il Pd da solo non ce l’ha può fare, ma la matematica della politica dice chiaro a tutti quelli che vogliono essere alternativi alla destra che senza il Partito democratico non si va da nessuna parte. Due anni fa nel centrosinistra siamo andati ognuno per sé e abbiamo preso una batosta. Andare avanti così certamente non ha senso e per battere il centrodestra non basta portare i ‘tuoi’ a votare, bisogna portarci anche gli altri».
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