L'ANALISI
24 Agosto 2024 - 19:38
CREMONA - Rimasti nell’ombra, ma non da soli. È agli sgoccioli l’estate 2024, che per i Servizi sociali è stata particolarmente intensa. Proprio nei mesi più caldi, le persone più fragili, in particolar modo gli anziani, hanno ancor più bisogno di tutela e di supporto. A Cremona, su una popolazione di 71.924 abitanti, il 25% è costituito da anziani. Un 25% di cremonesi che soffre il caldo ed è invitata, come si ripete da tempo, ad evitare di uscire nelle ore in cui batte il sole. L’intenzione dell’amministrazione è chiara: investire per contrastare il dramma della solitudine dei senior, con tutti gli spiacevoli annessi. Ci sono quattro progetti in atto, che d’estate sono stati intensificati.
Il bisogno c’è, ed è urgente. Già nel 2023, i Servizi sociali si sono confrontati con un quadro complicato. Complici anche la pandemia e la crisi economica generale, che ha tranciato le gambe ai soggetti più fragili: non solo anziani, ma anche famiglie con minori, persone con condizione di dipendenza disagio mentale, o con background migratorio (tra cui minori non accompagnati). Di fronte a queste sfide, i Servizi hanno risposto moltiplicando gli investimenti e creando occasioni di formazione, per non perdere qualità e incisività. Ma hanno anche collaborato con gli enti del territorio: «Non lavoriamo da soli – spiega Marina Della Giovanna, assessora al Welfare con delega a Politiche sociali e fragilità – ma cerchiamo una costante interlocuzione con gli enti del territorio, sia con quelli benefici che con Politecnico e Cattolica».
I Servizi sociali hanno tenuto il focus su 5 strategie di lavoro: promozione dell’inclusione attiva delle persone fragili; mantenimento e crescita dell’autonomia (dove possibile); supporto ai caregiver; riduzione di progetti caratterizzati da una forte istituzionalizzazione privilegiando azioni di supporto e agevolazione dei contesti di cura primari; sostegno alla funzione educativa di genitori, scuole e contesti sociali.
«La vicinanza alla fragilità dell’anziano – precisa Della Giovanna – deve rimanere alta tutto l’anno, anche se naturalmente si intensifica nel periodo estivo. Soprattutto, è fondamentale rimanere accanto a quegli anziani che non hanno una rete familiare così ampia. Dobbiamo intervenire sulla solitudine per prevenire le conseguenze sul fronte sociale».
Il Comune si è messo in gioco in molti modi. Il progetto ‘custode sociale’, per cui sono seguiti circa 30 anziani, prevede supporti domiciliari con figure educative di sostegno per la persona e per i suoi familiari nel disbrigo di pratiche burocratiche, offrendo disponibilità all’ascolto e costruendo un rapporto di fiducia. Sul territorio sono attivi 3 educatori. Il progetto nasce per evitare che anziani ultraottantenni escano di casa nelle ore più calde per mansioni di routine, come spesa o acquisto farmaci. In parallelo, c’è il progetto ‘Tutor condominiali’ (supporto, mediazione e facilitazione delle relazioni sociali all'interno dei condomini di edilizia residenziale pubblica della città), che prevede anche una presenza settimanale presso sportelli dislocati nei quartieri con maggiore presenza di condomini popolari.
Il dato dell’età media dei cremonesi va messo a sistema con quello dell'inquilinato anziano: oggi, 35% degli assegnatari di alloggi pubblici (che comprende circa l'8% degli anziani soli residenti in città) è costituito da inquilini senior. Spostarsi, però, può essere inevitabile. Molti anziani hanno necessità di uscire di casa per recarsi in ospedale per sottoporsi a cure più o meno periodiche. Per sostenere i pazienti cronici in condizioni di fragilità nei passaggi dall’ospedale a casa, il comune supporta il progetto ‘Dimissioni Protette e SAD’. La richiesta di aiuto è forte: secondo i dati forniti, da gennaio ad oggi ci sono state 120 segnalazioni, di cui solo 50 nei mesi estivi. Per quanto riguarda il servizio di assistenza domiciliare, il Comune segue circa 220 situazioni di cui circa 121 anziani soli. Nell’ambito del progetti ci sono la valutazione e l’assistenza delle persone fragili (per lo più anziani) che necessitano di supporto per cura persona e gestione domestica. Parte dell’attività consiste anche nel facilitare la consegna di pasti pronti al domicilio, a cui si aggiungono servizi di telesoccorso e interventi di prossimità.
A questo scopo, il Comune collabora anche con Auser, come stabilmente fa da anni nell’ambito di una una convenzione per attività di supporto ad anziani e persone fragili nella sfera della sanità. Si tratta di dare supporto diretto all’interno dei presidi ospedalieri, ritirare ricette, aiutare nel reperimento della documentazione e svolgere ruolo informativo. Auser segue all'incirca 520 persone sulla città di cui almeno il 50% costituito da anziani soli. Auser può contare sull’operatività di un centinaio di persone iscritte offrendo, tra l’altro, un servizio di accompagnamento protetto per persone fragili da e verso strutture ospedaliere, ambulatori medici, strutture diurne.
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