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CREMA. IL FUTURO DI VIA VERDI

L'ex tribunale in cambio degli Stalloni, vertice Comune-Regione

Valori «compatibili»: tra i sei e i sette milioni. Perizia già a Milano: incontro a settembre e scambio più vicino

Cristiano Mariani

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cmariani@laprovinciacr.it

24 Agosto 2024 - 05:20

L'ex tribunale in cambio degli Stalloni, vertice Comune-Regione

L'ingresso della struttura

CREMA - L’edificio, che fino al 2013 ha ospitato il palazzo di giustizia, come contropartita alla Regione. Per ottenere in cambio il complesso degli ex Stalloni. Al doppio passaggio di proprietà, tra Comune e Palazzo Lombardia, l’amministrazione cittadina lavora da tempo.

DEPOSITO DELLA PERIZIA E VALUTAZIONE DELLO STABILE

fabio

Ma nelle ultime settimane, ai propositi s’è aggiunto un elemento che potrebbe rivelarsi decisivo per l’operazione: alla segreteria di piazza del Duomo è stata infatti depositata la perizia, richiesta sul valore dello stabile un tempo occupato dagli uffici giudiziari e che, oggi, garantisce una sede ai corsi della facoltà di infermieristica. E la cui «vocazione sanitaria», anche in ragione della vicinanza all’ospedale Maggiore, è stata rimarcata in più occasioni dal sindaco, Fabio Bergamaschi. Se messa sul mercato, dalla struttura — stando alla stima — si potrebbero ricavare circa sei milioni e centomila euro. A confermarlo è lo stesso leader di giunta, che ha già provveduto a trasmettere la perizia a Milano.

VALORE DEGLI IMMOBILI REGIONALI E COMPATIBILITÀ DELL’OPERAZIONE

Di contro, area ed edifici di via Verdi di proprietà regionale, che attualmente ospitano il centro di riabilitazione equestre e gli uffici distaccati del consorzio di bonifica Dunas, ne varrebbero all’incirca sette. E la compatibilità degli ordini di grandezza, presupposto per uno scambio tra enti pubblici, sembra quindi garantita. Di qui un nuovo incontro tra Comune e amministrazione lombarda, in calendario per settembre.

PROSPETTIVE E PIANIFICAZIONE FUTURA

fontana

E il pur cauto Bergamaschi, a questo punto, non fa mistero della fiducia, «mantenendo comunque la prudenza», sul possibile buon esito dell’operazione. Che, tra l’altro, si inserirebbe nell’iter della variante al Pgt. Ossia lo strumento urbanistico nel contesto del quale — rivela l’assessore alla Programmazione territoriale Cinzia Fontana — è giusto prevista la rigenerazione del «quadrante di via Verdi, come cerniera tra il quartiere di Crema Nuova e il centro storico».

CONSERVAZIONE DEI SERVIZI ESISTENTI E FUTURE INIZIATIVE

Il tutto, mantenendo comunque due punti fermi: da un lato la permanenza del mercato degli ambulanti nell’attuale sede, «ulteriormente valorizzata» e dall’altro il mantenimento del Cre all’interno degli Stalloni. E se alla giunta di Attilio Fontana, come titolare del comparto sanitario, il tribunale dismesso può tornare utile non solo come sede delle lezioni per i futuri infermieri, non di meno permetterebbe di avvicinare al Maggiore servizi ora decentrati. Tanto che il sindaco parla di un «interesse, constatato nel dialogo in atto, soprattutto con il settore patrimonio della Regione. E comunque di una volontà politica», come grimaldello per superare eventuali ostacoli.

SINERGIE SOCIALI E FUTURA DESTINAZIONE DEGLI EX STALLONI

Lo stesso Bergamaschi rilancia altresì la vocazione sociale dello storico complesso di via Verdi, come occasione per una «bella sinergia con la Benefattori cremaschi e la Fondazione dell’ex colonia di Finalpia. E se, sul primo versante, è facile immaginare come gli ampi giardini degli ex Stalloni ben si prestino a un maggiore inserimento degli anziani ospiti nel tessuto cittadino; dall’altro la vendita dell’hotel ligure potrebbe garantire i fondi per un primo step di adeguamento dei 28mila metri quadrati della struttura (verde compreso).

VISIONE FUTURA E RIFLESSO SUL QUADRANTE DI VIA VERDI

«Dobbiamo necessariamente immaginare un mix di funzioni, non esclusivamente pubbliche», guarda avanti Fontana, realisticamente. Ma sempre inquadrando il futuro degli ex Stalloni nel contesto del «quadrante», leggasi quartiere, visto come cittadella dei servizi a vocazione sociale: dagli uffici di via Manini, alla Casa di comunità, passando — appunto — per la futura veste dello storico complesso, nel cui riutilizzo verrebbero chiaramente coinvolte le varie realtà del Terzo settore.

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