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LA PRESIDENTISSIMA DELL’AIL

«Tra impegno e passione per chi ha bisogno di aiuto»

Ines Bodini ha dato le dimissioni dall’associazione provinciale che ha guidato sin dal 2005

Felice Staboli

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fstaboli@laprovinciacr.it

23 Agosto 2024 - 05:10

«Tra impegno e passione per chi ha bisogno di aiuto»

Ines Bodini

CREMONA - Dopo quasi venti anni di impegno e passione, termina la presidenza «storica» di Ines Bodini alla guida dell’Ail (l’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma) di Cremona. La decisione, presa alcune settimane fa, è stata dettata da motivi strettamente personali di fronte ai quali la presidentissima di Gussola ha preferito fare un passo indietro. L’Ail è presieduta oggi da Emilia Protti, già vice di Ines Bodini che racconta i suoi anni di presidenza dell’Ail, i suoi momenti più belli, i passaggi più delicati.

Ines Bodini, che cosa è successo?
«Nulla di strano, dopo 19 anni consecutivi mi sono dimessa dalla presidenza dell’Ail. Non c’è alcun mistero, ma semplicemente motivi di carattere strettamente personale».

Per l’Ail si tratta di un passaggio per molti versi storico.
«Diciamo che in questi anni abbiamo fatto tanta strada insieme. L’Ail dall’Oglio Po ha allargato il proprio raggio, diventando provinciale a tutti gli effetti, da anni infatti l’associazione abbraccia tutto il territorio da Cremona fino a Crema, grazie anche ad una serie di attività che l’hanno fatta conoscere».

Tra le iniziative, spiccano le Stelle di Natale e le uova di Pasqua.
«Sono due momenti molto importanti, supportati anche dall’eco nazionale che arriva dalla tv e da tutti i media in generale. L’Ail a Natale e a Pasqua arriva in tantissime piazze, tutti possono vedere i nostri banchetti. E devo anche dire che i cremonesi, in generale, hanno sempre risposto alla grande alle nostre iniziative, perché quando di mezzo c’è la generosità e la solidarietà il territorio e la sua gente non si sono mai tirati indietro».

In questi anni, come si è sviluppata l’attività dell’Ail?
«Siamo sempre stati collegati all’ospedale e al reparto di Ematologia in particolare, sia per l’ospedale Maggiore che per l’Oglio Po. Abbiamo supportato le varie strutture secondo le nostre potenzialità, attraverso borse di studio, l’acquisto di materiale, di strumentazioni varie. In tutti questi anni abbiamo collaborato con medici di valore assoluto, a partire dai primari di Ematologia come Sergio Morandi, Francesco Lanza, Alfredo Molteni che ringrazio per la loro professionalità, la disponibilità e la collaborazione che hanno sempre dimostrato, così come i tanti medici e gli infermieri che abbiamo incontrato. Voglio infine sottolineare anche il rapporto di amicizia personale che ho potuto instaurare con i medici».

L’Ail sotto la presidenza di Ines Bodini ha allargato i confini della propria azione.
«Con l’Oglio Po abbiamo sempre interagito sin dai tempi della dottoressa Claudia Taddei. A Crema devo ringraziare in modo particolare il dottor Casemiro Massari e i suoi volontari per l’attività portata avanti. Naturalmente sono tantissime le persone che nel corso di questi anni ci hanno dato una mano e alle quali va il mio grazie personale, nella certezza che continueranno a sostenere l’Ail».

Quale è stato il senso dell’impegno in tutti questi 20 anni?
«Sia pure da una angolatura particolare, si tocca con mano la sofferenza, il bisogno di tutto, sia a livello pratico che morale. Lavorare per offrire un aiuto a chi ha bisogno, già di per sé dà un senso ad ogni momento. Certi istanti rimangono scolpiti nel cuore di ciascuno ed io, come tutti i volontari, ne porto dentro molti, insieme al messaggio di forza e speranza che insieme ai medici e agli infermieri l’Ail cerca di portare sin dentro le stanze degli ospedali, sin dove può arrivare, soprattutto nell’animo delle persone».

Da tempo l’Ail di Cremona ha un filo diretto anche con l’Ucraina.
«Abbiamo contribuito a realizzare un reparto ospedaliero a Leopoli. Abbiamo sempre mantenuto i rapporti diretti inviando materiale di ogni genere anche durante questi mesi tremendi di guerra. Recentemente l’Ail ha potuto far arrivare in Ucraina anche un ecografo e altre apparecchiature fondamentali di cui c’è sempre estremo bisogno. Ecco, la concretezza della nostra attività è un altro aspetto che caratterizza l’Ail. Sono queste le cose che ho imparato ad apprezzare e a cui attribuisco sempre un significato profondo, poche parole, tanti fatti».

Come è nato il suo rapporto diretto con l’Ail?
«Me lo aveva chiesto Lauro Gozzi, uno dei fondatori dell’associazione (che quest’anno arriva a 30 anni di attività). Era un amico, conosceva la mia attitudine al volontariato. Ho cominciato così, poi dopo alcuni anni, nel 2005, sono diventata presidente e lo sono rimasta fino a pochi giorni fa».

Al suo posto oggi c’è Emilia Priori.
«Sì, è stata la mia vice presidente, con il suo impegno e la sua tenacia porterà avanti egregiamente la missione dell’Ail».

E Ines Bodini che cosa farà?
«Mi è spiaciuto lasciare la presidenza, devo anche pensare un po’ a me stessa e poi deciderò con calma cosa fare. Una cosa è certa».

Quale?
«Resterò nel mondo del volontariato, vedremo come. In fondo, è una parte fondamentale della mia vita, lo è sempre stata e sempre lo sarà».

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