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CREMA. NUOVO PRIMARIO

Manfredi per il dopo Buscarini

Dal primo settembre sarà il direttore della Gastroenterologia del Maggiore: l'incarico è per cinque anni

Cristiano Mariani

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cmariani@laprovinciacr.it

22 Agosto 2024 - 18:29

Manfredi per il dopo Buscarini

CREMA - «Lascio il reparto in ottime mani, con colleghi molto preparati, di caratura nazionale». E la frase pronunciata a fine giugno da Elisabetta Buscarini, alla vigilia della pensione, si è rivelata profetica. È infatti un collega lo specialista scelto per guidare il settore che, dal 2013, è stato da lei diretto e oggi figura tra i fiori all’occhiello del Maggiore. È infatti caduta su Guido Manfredi la scelta per il nuovo direttore della struttura complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Asst di Crema. Assumerà l’incarico dal primo di settembre. E il suo mandato avrà durata quinquennale.

Come detto, il neo responsabile è un volto ben conosciuto in largo Dossena, dov’era stato assunto nel 2007 dopo la laurea in medicina e chirurgia e la specializzazione in medicina interna, conseguite all’università di Parma. Al curriculum del primario si aggiungono pure un dottorato di ricerca in fisiopatologia e genetica delle malattie osteometaboliche, ma anche l’abilitazione nazionale a professore di seconda fascia, conseguita lo scorso anno.

Dal 2023, Manfredi vanta pure la qualifica di presidente della sezione lombarda dell’Associazione italiana gastroenterologi ospedalieri. «Sono molto felice di questa nomina — ha commentato a caldo —: sicuramente rappresenta un traguardo nell’ambito della mia carriera professionale, ma prima ancora un grande riconoscimento per l’attività svolta in questi anni. Per questo — la sottolineatura — devo ringraziare chi, in questo lungo periodo al Maggiore di Crema, mi ha sostenuto, incoraggiato e m’ha insegnato moltissimo. Grazie, quindi, ad Alessandro Zambelli prima (il precedente primario Ndr) e a Elisabetta Buscarini, poi». «Accolgo un’eredità importante, merito di chi mi ha preceduto — l’ulteriore riferimento alla fama nazionale e non solo raggiunta dalla struttura, che è stato chiamato a dirigere —: sono pronto a impegnarmi, insieme al solido gruppo di professionisti su cui il reparto può contare, per garantire il mantenimento degli elevati livelli di qualità che lo caratterizzano».

La realtà cremasca è, del resto, centro di riferimento a livello europeo per il trattamento di patologie rare, oltre che di formazione per l’endoscopia avanzata. E pertanto viene coinvolta da società scientifiche, quali l’Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri), la Singem (Società italiana di neurogastroenterologia e motilità) e la Siumb (Società italiana di ultrasonologia in medicina e biologia).

Tra gli obiettivi dichiarati, «sviluppare ulteriormente procedure endoscopiche di alto livello e una gastroscopia di qualità». Ad oggi il presidio cremasco è «parte attiva nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. E tenuto conto che la nostra è un’area a rischio medio alto per il cancro gastrico, fare prevenzione di elevato livello è di fondamentale importanza».

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