IMPRESE EDILI NEL MIRINO: LAVORATORI IN NERO E GRAVI VIOLAZIONI DI SICUREZZA
Particolare attenzione è stata rivolta a un'azienda edile del Cremasco, il cui titolare è stato denunciato per aver impiegato tre lavoratori in nero, tutti privi di regolare permesso di soggiorno. Le violazioni riguardano anche la sicurezza sul lavoro, con mancanze come l'assenza del Piano Operativo Sicurezza (POS) e di misure contro le cadute dall'alto. Per queste infrazioni sono state comminate sanzioni per oltre 25mila euro e sospesa l'attività imprenditoriale.
Un'altra azienda dell'alto Cremasco ha subito provvedimenti simili per l'impiego di due lavoratori in nero senza permesso di soggiorno e per la mancanza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Anche in questo caso, è stata sospesa l'attività e sono state inflitte sanzioni per circa 20mila euro.
CONTROLLI SU ALTRE ATTIVITÀ: DIECI DENUNCE PER VIOLAZIONI DI SICUREZZA
I controlli hanno portato alla denuncia di altri 10 titolari di attività commerciali nella provincia di Cremona, principalmente per violazioni legate alla sicurezza sul lavoro. Tra le infrazioni più frequenti, vi sono l'omessa redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), l'assenza di corsi di formazione obbligatori per i dipendenti, l'omesso aggiornamento dei documenti di valutazione dei rischi e l'installazione non autorizzata di sistemi di videosorveglianza. In tre di queste aziende, le violazioni sono state talmente gravi da richiedere la sospensione dell'attività. Complessivamente, sono stati controllati 38 lavoratori, di cui 5 sono risultati impiegati in nero e 12 irregolari per mancanza di formazione. Le sanzioni complessive ammontano a 20mila euro, mentre le ammende hanno raggiunto i 43mila euro.
RISULTATI SIGNIFICATIVI: L'IMPEGNO DEI CARABINIERI NELLA LOTTA AL CAPORALATO
I risultati ottenuti dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cremona sono il frutto di un'intensa attività di monitoraggio e verifica, in linea con le azioni già intraprese nella prima metà di agosto. Durante quel periodo, i Carabinieri, in collaborazione con il Comando Provinciale di Cremona, avevano ispezionato sei aziende agricole nella provincia, cinque delle quali sono risultate irregolari. In due casi, le irregolarità erano tali da richiedere la sospensione dell'attività. Complessivamente, su 44 posizioni lavorative esaminate, 10 sono risultate irregolari. Le ispezioni hanno portato alla denuncia di cinque datori di lavoro e all'emissione di sanzioni amministrative per un totale di 10mila euro, oltre a 18mila euro di ammende.
OPERAZIONE NAZIONALE: IL CONTRASTO AL CAPORALATO SU LARGA SCALA
L'attività dei Carabinieri di Cremona si inserisce in un più ampio contesto nazionale. Dal 1° al 10 agosto, i Carabinieri hanno condotto un'importante campagna di contrasto al caporalato in tutto il Paese, con il controllo di quasi mille aziende, oltre la metà delle quali sono risultate irregolari. Tra i lavoratori controllati, 2.314 erano extracomunitari, e 213 di questi lavoravano in nero. Durante le ispezioni, sono stati identificati 29 minori, di cui 9 impiegati in nero.
PROVVEDIMENTI E SANZIONI: MILIONI DI EURO DI AMMENDE E SEQUESTRI
Le operazioni hanno portato all'emissione di 145 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale, tra cui 75 per lavoro nero e 41 per gravi violazioni di sicurezza. Sono stati inoltre irrogati 144 provvedimenti di diffida e 848 prescrizioni amministrative, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 758/1994. In totale, 486 persone sono state deferite all'Autorità Giudiziaria, di cui 19 per il reato di caporalato (art. 603 bis C.P.), portando alla liberazione di 50 lavoratori dallo sfruttamento. Complessivamente, le sanzioni e le ammende comminate hanno superato i 4.9 milioni di euro, con il sequestro di tre furgoni utilizzati per il trasporto illecito di braccianti agricoli.
AZIONE NAZIONALE CONTRO IL CAPORALATO
L'attività dei Carabinieri di Cremona si inserisce in un contesto di più ampio respiro nazionale. A livello nazionale, tra il 1° e il 10 agosto, i Carabinieri hanno controllato quasi mille aziende, di cui oltre la metà risultate irregolari. Le ispezioni hanno riguardato 4.960 posizioni lavorative, con 1.268 irregolarità e 346 lavoratori in nero. Sono stati emessi 145 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale e deferite 486 persone all'Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di immigrazione, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che per il reato di caporalato.
SANZIONI E SEQUESTRI SIGNIFICATIVI
In tutta Italia, le operazioni hanno portato a sanzioni e ammende per oltre 4.9 milioni di euro, con il sequestro di tre furgoni utilizzati per il trasporto di braccianti agricoli. Il bilancio complessivo evidenzia l'importanza e l'efficacia delle misure adottate per contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro nero a livello nazionale.