L'ANALISI
21 Agosto 2024 - 10:15
Galimberti e Damini
CREMONA - Dalle finestre di palazzo Pallavicino Ariguzzi si sente piallare, un ritmo che nel silenzio agostano sa di lavoro e sudore. Sono all’opera, ognuno chino sul suo banco di lavoro. Chi è impegnato a piegare le fasce, chi a preparare il fondo del violino, chi invece si dedica a scolpire la testa. Sono gli studenti di liuteria del conservatorio centrale di Pechino che hanno iniziato i dieci giorni di workshop con i maestri liutai cremonesi.
Gao Tong Tong, direttore della sezione liuteria del conservatorio, osserva: «Sono motivati e entusiasti nel poter incontrare e lavorare i maestri cremonesi — afferma —. Il bello è che i nostri ragazzi sono già liutai e qui possono lavorare per acquisire lo stile cremonese». Daniele Pitturelli e Angelo Sperzaga della scuola di liuteria sono raggianti: «È questo un modo per vivere e intendere la specificità del nostro istituito come luogo di formazione e alta formazione post diploma, in periodi intensivi e con i maestri che hanno fatto la storia della scuola e non solo».
Ad alternarsi nelle varie giornate saranno i maestri Luca Baratto, Simeone Morassi, Dante Fulvio Lazzari, Primo Pistoni, lo stesso Gao Tong Tong e Stefano Conia che osserva: «È un piacere lavorare con loro, sono attenti, recettivi e poi sanno cosa fare e sono interessati a carpire le caratteristiche dello stile classico cremonese». A partecipare alla masterclass è anche Matej Santi, docente di violino in Slovenia e amico di Simeone Morassi: «Essere qui è un privilegio. Per me che amo fare violini, oltre che suonare poter confrontarmi con maestri così importanti e condividere questa esperienza con gli studenti cinesi è qualcosa di unico».
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