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LA STORIA

Da Al Fayyum a Cremona, Abdel: «Il mio futuro è qui»

Il ventenne ha trovato nel campo dell’edilizia la sua prospettiva futura con un contratto di apprendistato

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

21 Agosto 2024 - 05:10

Da Al Fayyum a Cremona Abdel: «Il mio futuro è qui»

Abdel Hamnid, Elisabetta Bondioni ed Eugenio Villa

CREMONA - Ha lo sguardo vispo, il sorriso gentile e aperto, ricorda i volti dei suoi antenati nei bassorilievi dell’antico Egitto, è Abdel Hamnid, 20 anni, originario di al Fayyum che a Cremona ha deciso di costruire il suo futuro. Oggi Hamnid ha un contratto di apprendistato presso La Cometa, azienda di Eugenio Villa, presidente della Scuola Edile Cremonese che insieme alla direttrice Elisabetta Bondioni ha seguito e investito su Abdel. «È un ragazzo in gamba, che sta cercando la sua autonomia, cosa non facile — spiega Villa —. Durante il percorso scolastico ha mostrato attitudine al lavoro e per questo siamo arrivati al contratto di apprendistato. Poi non nascondo che per lui siamo diventati una famiglia, ma è anche questo il bello. In casi simili non si tratta solo di offrire un’opportunità di lavoro, ma in palio c’è la possibilità di partecipare al riscatto e alla costruzione di una nuova vita per chi arriva da lontano». Oggi ha vent’anni, ma è arrivato in Italia quando ne aveva appena 15, su spinta dei fratelli che già avevano lasciato l’Egitto prima di lui e con la complicità dell’intera famiglia.

IL PERCORSO DI ABDEL HAMNID PER ARRIVARE IN ITALIA
«Siamo in cinque fratelli e cinque sorelle a casa — spiega —. Tre miei fratelli dal 2003 si sono trasferiti in Italia. In accordo con i miei, mi hanno fatto partire. Ho impiegato 7 mesi per arrivare in Italia con diversi mezzi, in auto ma anche a piedi, passando per la Grecia. Sono arrivato a Milano e da lì poi mi hanno mandato a Cremona». Il racconto di quella che sembra un’Odissea è fatto di poche parole, Hamnid parla italiano, ma per quello che ha vissuto non ci sono termini adeguati: «Ero in gruppo con alcuni coetanei, ma poi pian piano qualcuno ci lasciava e altri si univano — spiega —. Arrivato in Italia le cose sono cambiate».

ELISABETTA BONDIONI SUL PERCORSO DI HAMNID
A intervenire è Elisabetta Bondioni: «È stato preso in carico dalla Cooperativa Nazareth e poi è venuto da noi a fare scuola per imparare il mestiere — spiega —. È raro che gli egiziani che arrivano qui si fermino, è la famiglia o la comunità che sta a Milano a richiamarli e a occuparsi di loro, una volta maggiorenni. Per questo il percorso di Hamnid è speciale: lui ha deciso di resistere alle richieste della comunità egiziana e di trovare un suo posto qui». Oggi Hamnid è autonomo: «Condivide un appartamento con altri ragazzi, vivono insieme e si fanno compagnia — racconta il presidente della Scuola Edile —. Non perde un colpo, è bravo e attivo sul lavoro e sta cercando una sua autonomia anche a livello sociale e nel tempo libero e nelle relazioni. Credo che sia un bel segno e sono contento di poter partecipare al suo riscatto, anche con il nostro contratto di apprendistato che gli dà un orizzonte temporale e una sicurezza».

IL PROSSIMO OBIETTIVO DI ABDEL HAMNID: LA LICENZA MEDIA
Il prossimo obiettivo è la licenza media: «Abdel è intenzionato a conseguirla, ha già frequentato e sono sicura che ce la farà. L’importante è che riesca a preservare la voglia di costruirsi una vita tutta sua», conclude Bondioni, mentre Abdel raggiunge il cantiere per iniziare a lavorare.

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