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CREMONA. I NODI DELLA MOBILITÀ URBANA

Monopattini ‘spiaggiati’. Sale la rabbia dei disabili

Tozzi (Uici) e Ruvioli (Occhi Azzurri) delineano uno scenario preoccupante segnato dallo scarso senso civico

Claudio Barcellari

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redazione@laprovinciacr.it

20 Agosto 2024 - 05:25

Monopattini ‘spiaggiati’. Sale la rabbia dei disabili

CREMONA - Amatissimi dai super giovani, odiatissimi dalle carrozzine. Monopattini elettrici in mezzo al marciapiede, parcheggiati male o ‘buttati’ a terra: sono nature morte sempre più frequenti in giro per le vie di Cremona, e non solo. Non si tratta soltanto di decoro urbano. I monopattini ‘spiaggiati’ possono essere di intralcio ai soggetti con mobilità limitata. E saltano i nervi delle persone con disabilità, insieme a quelli di chi le accompagna; soprattutto nei mesi estivi, quando il monopattino elettrico, amatissimo dalle nuove generazioni, può sfrecciare senza temere le intemperie.

Al di là delle carrozzine, i monopattini usati senza criterio sono un pericolo per ciechi e ipovedenti. Lo testimonia Flavia Tozzi, presidente Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Cremona (Uici). «Non abbiamo, ufficialmente, ancora segnalato nulla – ha detto Tozzi – ma l’associazione ha ricevuto diverse lamentele su monopattini parcheggiati sul marciapiede. Milano e Roma, a livello di Uici, si sono già mosse. Per noi non vedenti, questa forma di leggerezza è pericolosa, anche se giriamo col bastone bianco: sono dove non dovrebbero essere». Aggirare l’ostacolo può porre qualche problema. «È più pesante di una bici – spiega Tozzi – ed è più difficile da spostare. Serve più senso civico quando si utilizza un mezzo». Tuttavia, per i non vedenti i monopattini possono risultare pericolosi anche se in movimento. Sì, dunque, al monopattino, ma sì anche al buon senso. «Quando attraversiamo – ha spiegato Tozzi – fatichiamo a percepirli nel traffico: si spostano molto più velocemente di una bicicletta, anche se spesso il conducente li tratta come se fossero un mezzo a pedali. La gente va troppo veloce. Si assumono comportamenti sconsiderati senza tener conto di chi ha bisogno della cautela altrui».

Ma i monopattini sono solo una parte del problema. A Cremona, le scene di mancato rispetto delle regole riguardano anche altri mezzi; sempre a danno dei diversamente abili. «Al di là del caso dei monopattini – commenta Filippo Ruvioli, presidente dell’Associazione Occhi Azzurri Onlus – capita che venga a mancare anche il rispetto degli automobilisti. Mi è successo di trovare persone che parcheggiano con mezza macchina sul marciapiede perché non hanno voglia di andare a cercare un posto. Il problema non è il parcheggio in sé, ma la superficialità: la gente non percepisce questo come un problema, forse anche perché fatica ad immedesimarsi nella realtà della disabilità. Sarebbe bello organizzare un evento ‘prova tu sulla carrozzina’. In questo modo ciascuno avrebbe un’idea precisa di quante barriere di movimento si creino a causa della leggerezza degli autisti». Se il marciapiede è bloccato, le carrozzine sono obbligate a scendere in strada: «I bambini difficilmente hanno i concetti base di precedenza o cartello stradale. Non devono scendere dal marciapiede. È assurdo vedere ragazzi in carrozzina che, per colpa di un parcheggio fortunoso, sono costretti ad aggirare l’ostacolo portandosi sulla carreggiata, in mezzo a mille auto».

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