L'ANALISI
19 Agosto 2024 - 20:28
Galimberti e Damini
CREMONA - «Oh raga, notizia certa, anzi certissima perché la fonte è direttamente l’avvocato che ha in mano le carte: il nostro ‘carissimo’ signor sindaco si sta separando dalla moglie perché lei l’ha trovato nel letto di casa con un uomo a fare un ‘servizietto’». Per la prima volta Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona durante gli ultimi dieci anni, parla pubblicamente della menzogna che lo ha preso di mira con insistenza a partire dall’inizio della primavera del 2023. E per la quale ha presentato una denuncia «inizialmente contro ignoti». Una denuncia che «sta seguendo il suo iter».
Lo fa all’interno della prossima puntata, la sesta, del podcast di realpolitik ‘Prìncìpi’ che conduce insieme insieme allo storico Guido Damini e che sarà disponibile da giovedì al link https://linktr.ee/gianlucagalimberti, da cui si accede a tutte le piattaforme su cui viene pubblicato il podcast. Intitolata ‘Le (male)lingue’, la puntata — spiega Galimberti — nasce con l’idea di trasformare un caso particolare che ha colpito me e la mia famiglia e che ci ha fatto male in una riflessione sull’uso delle parole».
Resa inarrestabile dagli strumenti della comunicazione online, c’è stato un momento in cui questa voce aveva raggiunto mezza Cremona, o più. «Un giorno — racconta Galimberti nel podcast — mi chiama mio nipote e, preoccupato, mi confida: ‘In oratorio e un po’ ovunque gira questa voce’. Poi nostro figlio riceve un audio su WhatsApp, inoltrato molte volte».
Aggiunge l’ex sindaco presentando la puntata: «Partendo dalla menzogna sulla separazione circolata per mesi, con Guido approfondiamo il tema delle malelingue. Se vuoi fare il sindaco, metti in conto cattiveria e fango, con qualche strategia per difenderti».
La puntata sarà centrata «su questa voce falsa e piena di fango fatta circolare per poi arrivare a fare una riflessione più ampia su cosa vuol dire usare il fango: se si usa il fango si diventa fango. Il tema è quello della responsabilità nell’uso delle parole, che per carità, possono essere anche di critica, ma con il sapore del rispetto. Quando abbiamo saputo di questa voce, ci siamo resi conto che era molto estesa. Io e mia moglie siamo rimasti stupiti e molto amareggiati. La sofferenza c’è stata».
Riferendosi al file audio inoltrato molte volte, Galimberti aggiunge: «Quella voce fa molta tristezza sia perché si sente una persona che ride senza porsi il problema della ferita che sta arrecando a una persona e sia per l’uso del tema dell’omosessualità usato come una clava. Non c’era la minima parvenza di attenzione alla sofferenza che si genera, indice questo di profondo degrado».
«Dentro e dietro questa cosa — non c’è soltanto cattiveria, menzogna e fango nei confronti miei e della mia famiglia c’è anche una società proprio brutta. Una società sciocca. Ma anche l’idea di una società un po’ perversa, mi sembra».
Cosa fare di fronte a una voce calunniosa? «Io ho sporto denuncia e ho scelto di restare in silenzio per tutelare la mia famiglia, mia moglie aveva un’opinione diversa. E anche Damini la pensa diversamente. Ora la situazione si è tranquillizzata e mi è sembrato giusto parlarne. Io credo che non si possa usare il fango per screditare una persona e le scelte politiche fatte. È una cosa che impoverisce e rende più brutta tutta la comunità. La lotta politica non si può fare in questo modo».
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