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A QUATTRO ANNI DALLA TRAGEDIA

«Fino a quando avrò vita chiederò giustizia per Elisa»

Così Laura, sorella della giovane travolta dal treno con la sua auto: «Giovedì camminiamo insieme fino al passaggio a livello. Lo faremo per lei»

Elisa Calamari

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13 Agosto 2024 - 05:20

«Fino a quando avrò vita chiederò giustizia per Elisa»

Le sorelle Conzadori, Laura ed Elisa

PIZZIGHETTONE  - «Mia sorella amava il sole e per me era come il sole: sorridente, luminosa. Era il mio punto fermo e fino a che avrò aria nei polmoni cercherò di renderle giustizia». A quattro anni dal terribile incidente al passaggio a livello di Maleo, dove la 34enne Elisa Conzadori ha perso la vita travolta da un treno, Laura insieme alla famiglia ha deciso di ricordarla organizzando una camminata silenziosa. Che vuole però urlare la sete di verità di un paese intero.

LA COMUNITÀ NON DIMENTICA L'INCIDENTE DEL 15 AGOSTO 2020

A Pizzighettone nessuno intende dimenticare quanto accaduto quel 15 agosto 2020. E nessuno vuole accettare l’archiviazione del caso e l’assenza di colpevoli. Per questo giovedì, in occasione del doloroso anniversario, saranno in tanti a ritrovarsi alla rotatoria fra Maleo e la città murata, lungo la Codognese: l’appuntamento è per le 9.45, poi si camminerà in gruppo fino al passaggio a livello. L’arrivo è previsto attorno alle 11 o poco dopo, nella stessa fascia oraria in cui è avvenuto il dramma. Tutti sono invitati a partecipare.

LAURA CONZADORI: "PER TENTARE DI AVERE GIUSTIZIA"

«Il nostro è un dolore molto privato ed è faticoso parlarne, renderlo pubblico – premette la sorella Laura –. Però credo sia giusto farlo, anche se con il nodo alla gola. Penso sia giusto per rendere omaggio ad Elisa e soprattutto per tentare di avere giustizia. Non mi fermerò mai». Laura prende fiato, confermando quanto sia duro parlare di qualcosa che ogni volta ti spezza il cuore. Poi continua: «Mia sorella era un esempio, un’ispirazione. Aveva sette anni più di me, anche se era minuta e a vederci insieme poteva sembrare lei quella più piccola. Era energica, solare, sempre in movimento. Amava appunto il sole, anche quello dell’inverno. Diceva che era il suo hobby. Non passa giorno senza che io pensi a lei. A rendere ancora più dolorosa questa perdita c’è la disarmante situazione che stiamo vivendo, con la causa penale di fatto ferma. Nonostante cinque testimoni – sottolinea Laura, facendo riferimento a quanti hanno riferito di aver visto la sbarra alzata al passaggio del convoglio –. Tutto questo appesantisce il nostro già enorme dolore e diventa un tormento disumano. Ma allo stesso tempo diventa anche un dovere: sento infatti il dovere di andare avanti, di insistere. Per lei».

IL RICORDO DI ELISA NELLA VITA DEL FIGLIO DI LAURA

Laura Conzadori ha un bimbo di quattro anni, nato poco prima della tragedia. «Elisa è riuscita a tenerlo in braccio, anche se purtroppo poche volte. Lui però la conosce, perché gli parlo sempre di lei – continua la sorella –. Gliene parlo la sera, prima di dormire, quando bacio il ciondolo della catena che ho al collo: una nostra fotografia insieme. A mio figlio ho raccontato anche della camminata, però è troppo piccolo per partecipare. So che per lui Elisa sarebbe stata una figura fondamentale, ma in qualche modo comunque lo è: la sento ancora qua accanto a me. Mi sembra che tutto sia successo ieri. I doveri e la frenesia delle giornate spesso mi assorbono, come capita a tutti, ma non passa giorno senza che il pensiero corra là. Senza sentire questo dolore».

CAMMINATA PER LA GIUSTIZIA: SOSTEGNO DEI COMUNI DI MALEO E PIZZIGHETTONE

La camminata di giovedì è stata concordata con i Comuni di Maleo e Pizzighettone, che tramite i rispettivi sindaci Dante Sguazzi e Luca Moggi hanno dato pieno sostegno all’iniziativa. «Indosseremo magliette realizzate per l’occasione e avremo alcuni striscioni – spiega Laura –. Uno lo metteremo alla rotatoria, uno al passaggio a livello e uno lo reggeremo durante la camminata. Abbiamo invitato tutti, l’evento è aperto, ma non so se vi prenderanno parte rappresentanti istituzionali. Non abbiamo programmato nemmeno interventi, è tutto molto spontaneo». Arrivati davanti alle sbarre bianco-rosse, familiari e amici lasceranno andare palloncini colorati. In volo verso quel sole che la 34enne tanto amava.

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Commenti all'articolo

  • veruska.manfredi

    15 Agosto 2024 - 20:03

    basta guardare google maps e vedere che da Codogno per una persona che percorreva quella strada tutti i giorni e' impensabile di passare , perche' non si vede assolutamente nulla dei binari sono completamenti nascosti , non penso proprio che una ragazza come Elisa si azzardi a passare , e' come fare una roulette russa

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