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La resilienza di bar e locali: chiusure in calo, saldo a +8

Gli esercizi pubblici nel cremonese sono stabilmente sopra i 2.500. Dal Governo misure di sostegno

Francesco Gottardi

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redazione@laprovinciacr.it

11 Agosto 2024 - 11:02

La resilienza di bar e locali: chiusure in calo, saldo a +8

Alessandro Lupi

CREMONA - Dati positivi per i pubblici esercizi cremonesi, in particolare sul fronte delle chiusure che calano significativamente nell’ultimo anno. Lo rende noto l’osservatorio Fipe Confcommercio che ha analizzato l’andamento delle imprese attive nel secondo trimestre del 2024. Per quanto riguarda la nostra provincia «al 30 giugno, il numero totale delle imprese registrate è di 2.554, un dato stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».

SIGNIFICATIVA RIDUZIONE DELLE CHIUSURE

Se sulle aperture la tendenza si mantiene stabile, i dati sulle chiusure confermano una maggior resilienza del comparto del commercio: «Le cessazioni delle imprese sono state 26, mostrando una riduzione significativa del 36,6% rispetto al primo semestre del 2023. Più nello specifico il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è negativo, con un decremento netto di 8 unità, ma comunque in miglioramento rispetto all’anno precedente quando le chiusure erano state 20».

dati

CRESCITA DELLE IMPRESE ATTIVE


Delle 2.554 imprese registrate quelle attive sono 2.259 (in crescita dello 0,3%) tra cui 1.097 ristoranti, 968 bar e 170 mense: di queste il 33% sono imprese femminili, 13% sono di giovani e il 23% straniere. In termini di dimensione, tra le 1.647 imprese che hanno dichiarato dipendenti prevalgono le aziende di piccole dimensioni con meno di 3 dipendenti (955) mentre sono 253 ad averne tra i 4 e i 5 e 241 danno lavoro dalle 6 alle 9 persone. Solo 8 superano i 50 lavoratori.

LE INIZIATIVE DI SOSTEGNO DI FIPE


Dati incoraggianti, quelli sulla stabilità del sistema, per il presidente provinciale Fipe Alessandro Lupi che però sottolinea la necessità di non ‘abbassare la guardia’: «I dati raccolti per il primo semestre del 2024 indicano una stabilità del numero totale di imprese, tuttavia il calo nelle nuove iscrizioni e il saldo negativo rispetto alle cessazioni evidenziano la necessità di un’attenzione continua e di supporti mirati per stimolare la nascita e lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali». Il presidente Lupi prosegue elencando le iniziative messe in campo dall’associazione in sostegno al commercio cremonese: «Nel corso dei primi sei mesi dell’anno ci siamo messi a disposizione della nostra categoria con iniziative come il supporto alla ricerca del personale attraverso il ‘Talent Day’ a Crema e Cremona, la promozione dei locali con la ‘Giornata della Ristorazione’ e il supporto a oltre 20 imprese per ottenere contributi attraverso il Fondo per le eccellenze della gastronomia».

NOVITÀ SUI DEHORS: UN CAMBIO DI APPROCCIO

Un’altra importante novità che coinvolgerà anche gli esercizi pubblici della provincia di Cremona è il provvedimento sui dehors, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri. L’iniziativa legislativa, fortemente voluta da Fipe, prevede il riordino e la semplificazione delle procedure per l’autorizzazione dei dehors. «Condivido la soddisfazione del nostro presidente nazionale Lino Stoppani — sottolinea Lupi — Un dehor con questi criteri non solo migliora nel suo complesso la qualità della vita di cittadini e turisti, ma anche l’attrattività stessa delle città».

L'IMPORTANZA DI DECORO E ACCESSIBILITÀ

Il provvedimento governativo sembra segnare un cambio di approccio nei confronti di plateatici e dehors che da ‘concessioni’ di occupare lo spazio pubblico diventano occasioni per la progettazione condivisa e il presidio delle aree urbane: «La battaglia di Fipe per ottenere questo provvedimento interpreta un’eredità culturale lasciata dal covid perché sempre più avventori preferiscono gli spazi esterni, è una questione di riqualificazione e valorizzazione dello spazio urbano, oltre che una possibilità di maggiore vivacità per i business. Decoro e accessibilità — conclude Lupi — devono essere le coordinate su cui sviluppare le nuove autorizzazioni, in un’ottica di riqualificazione e valorizzazione dello spazio urbano».

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