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BASSA PIACENTINA

Appello ai carabinieri per pericoli e disagi

Dopo raccolta firme, proteste e riunioni, ora esposto dei residenti di Quattrocase di Monticelli per la situazione legata anche al traffico e all’alta velocità

Elisa Calamari

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10 Agosto 2024 - 05:05

Appello ai carabinieri per pericoli e disagi

MONTICELLI D'ONGINA (QUATTROCASE) - Dopo raccolte firme, infinite proteste e riunioni con le amministrazioni comunali, i residenti di località Quattrocase hanno deciso di presentare un esposto all’Arma dei carabinieri: denunciano pericoli, disagi e danni legati all’intenso traffico e soprattutto alla velocità.

La colonnina arancione installata nei mesi scorsi, infatti, sembra non essere bastata: «Auto e camion sfrecciano ad ogni ora», garantisce Carla Benna.

Nell’esposto raccolto dai militari monticellesi si legge: «Questa è l’ennesima richiesta d’aiuto per il patimento che da anni attanaglia la mia famiglia e le limitrofe abitazioni». Viene poi ricordato che in quel tratto di Padana Inferiore vige il limite di velocità di 50 chilometri orari e viene dunque chiesto un intervento delle autorità preposte (Prefettura di Piacenza, Anas, Procura della Repubblica, Comune di Monticelli) affinché venga fatto rispettare. «La mia casa trema ad ogni passaggio degli innumerevoli mezzi pesanti – si legge ancora sull’esposto – che transitano a velocità non consone [...] La mia casa ormai vale molto meno per i problemi di dominio pubblico che ha la suddetta strada». Infine, Benna invita le autorità citate a recarsi presso la sua abitazione per un sopralluogo al fine di meglio valutare la situazione.

I disagi citati nel documento, che finirà dunque sul tavolo della Procura per le successive valutazioni, sono condivise con gli altri residenti della zona. Non a caso in passato erano state avviate petizioni per trovare soluzioni: era stato proposto un autovelox fisso, in alternativa un semaforo o una rotatoria. Alla fine è stato installato un velobox, ma secondo i cittadini è servito solo nei primi tempi: «Adesso tutti sanno che è vuoto e calcano nuovamente il piede sull’acceleratore», sostiene la monticellese.

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