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LE ORIGINI TRA MISTERO E STORIA

Un Ferragosto nella leggenda: «Così Cremete fondò Crema»

Nel 570 un gruppo di uomini in fuga dai Longobardi si sarebbe rifugiato su un dosso al centro della zona paludosa

Dario Dolci

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09 Agosto 2024 - 05:05

Un Ferragosto nella leggenda: «Così Cremete fondò Crema»

Una giovane osserva la più antica rappresentazione cartografica del territorio cremasco redatta con ogni probabilità a fini militari

CREMA - Millequattrocentocinquantaquattro anni ab urbe condita, come scriverebbe Tito Livio. Ovvero, 1.454 anni dalla fondazione di Crema. Secondo una versione attestata a partire dal XVI secolo, la fondazione della città sarebbe avvenuta il 15 agosto 570, quando alcuni abitanti della zona, per sfuggire ai Longobardi, si sarebbero rifugiati su un dosso al centro di questa zona paludosa. In questa località, corrispondente all’attuale piazza del Duomo, decisero quindi di fondare una città, il cui nome deriverebbe da Cremete, colui che era a capo di quegli uomini.

Se sia storia o leggenda è ancora oggi un mistero. A quell’epoca, il territorio cremasco era circondato dalle acque ed era noto come Insula Fulkerii. Il termine insula indicava un lembo di terra compreso tra due fiumi, l’Adda e il Serio morto. Fulkerius era probabilmente un nome proprio di persona. Le acque paludose presenti nella valle fluviale dell’Adda erano chiamate Mar Gerundo: mara significa appunto palude, mentre Gerundo deriva da gyrus, che indica il meandro fluviale. A nord-est di Crema si trovava un’altra vasta zona paludosa, il Moso, di cui oggi rimane una piccola porzione.

Una veduta aerea del centro storico di Crema in cui spicca la cattedrale: proprio nell’attuale piazza del Duomo, secondo la leggenda, trovarono rifugio i fondatori della città


Questa leggenda, tuttavia, non trova riscontri nelle fonti storiche e secondo alcuni studiosi il processo è stato inverso, ossia dal nome del luogo è stato creato il nome del suo fondatore. Ci sono altre ipotesi, talvolta piuttosto fantasiose, sull’etimologia di Crema. Qualcuno ipotizza un’abbreviazione di Cremona, qualcuno lo riconduce a Cremna, città della Panfilia, i cui abitanti avrebbero fondato la nostra città quando migrarono in Italia nel 1500 a.C. Ancora c’è chi pensa a una derivazione dal verbo latino cremare (bruciare), in quanto Crema sarebbe sorta sulle ceneri di un luogo incendiato. Lo storico cinquecentesco Alemanio Fino lega il termine al krema, che sta per negozio o mercato. Esistono infine teorie che vorrebbero un’origine celtica o etrusca.


Seppur affascinanti, sono tutte ipotesi, senza nessun supporto di fonti o di ritrovamenti archeologici. Quest’ultimi, infatti, ci testimoniano la presenza di insediamenti umani nel territorio cremasco fin dall’età del bronzo. In epoca romana, in particolare dal I secolo d.C., l’area apparteneva all’ager bergamasco. Il centro abitato più importante fino all’alto medioevo sembra essere stato Palazzo Pignano, dove sono ancora oggi visibili i resti archeologici di una villa romana e di una chiesa a pianta centrale con relativo battistero. In età longobarda (VI-VIII secolo) il territorio cremasco fa parte del ducato di Bergamo. Il nome Insula Fulkerii, compare per la prima volta in un documento datato 1040, mentre il nome di Crema è attestato nel 1074 in un atto in cui viene menzionata come luogo di origine di un tale Rozo. Da questo momento si susseguono una serie di citazioni in cui man mano Crema compare come locus e castrum.

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