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CREMONA

Pugni, sberle, morsi e uno spazzolone in testa: l'aggredito è il marito

Maltrattamenti in famiglia è il reato che ha portato la moglie a processo. L'accusa: ogni due, tre giorni, complice l’alcol, avrebbe alzato le mani sul coniuge

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

06 Agosto 2024 - 17:24

Ha inseguito, aggredito e insultato più volte il marito: denunciata

CREMONA - Marito e moglie, lei 44 anni, lui 63. I pugni e le sberle, il morso alla mano e i colpi in con lo spazzolone per lavare i pavimenti. Una vita di coppia turbolenta, almeno da giugno 2021 e per un anno. L’aggredito, stavolta, è lui. Maltrattamenti in famiglia è il reato che ha portato la moglie a processo. Donna violenta, dice l’accusa: ogni due, tre giorni, complice l’alcol, avrebbe alzato le mani sul coniuge, costringendolo «a penose condizioni di vita e a non poter essere tranquillo in casa», è scritto nel capo di imputazione.


«Ora è tutto a posto», sostiene la donna. Difesa dall’avvocato Raffaella Parisi, davanti al giudice dovrà spiegare, chiarire una serie di episodi elencati nelle due pagine di capo di imputazione. Anno 2021. A giugno «provocava una colluttazione con l’uomo nel corso della quale lo sbatteva contro un muro». Quel giorno, il marito uscì dal Pronto soccorso con i punti in testa e 7 giorni di prognosi. Anno 2022. A febbraio «picchiava il marito colpendolo con pugni e sberle al volto». Il 21 marzo successivo «mordeva l’uomo alla mano».

L'avvocato Raffaella Parisi


Il pomeriggio del 25 maggio «aggrediva il marito con pugni e sberle». In serata, «lo colpiva alla testa con uno spazzolone». Diagnosi: ‘Trauma cranico non commotivo con ferita lacero-contusa frontoparietale destra, contusione della corteccia cerebrale; 10 giorni di prognosi. Il 26 maggio «strattonava l’uomo e poi lo colpiva con pugni». Tregua fino al 9 giugno, quando «insultava il marito, lanciava contro di lui oggetti presenti in casa, lo afferrava al collo e lo buttava a terra, così strappandogli la maglietta e cagionandogli lesioni».

Precisamente, «una lesione da graffio a livello della regione clavicolare destra» e 5 giorni di prognosi
Nella casa di marito e moglie, negli anni più volte sono intervenute le forze dell’ordine, polizia e carabinieri. I poliziotti furono mandati alle 21.15 del 26 maggio 2022 (l’episodio dello spazzolone). Al 112 fu fatta una chiamata «muta». Arrivati sotto il condominio, gli agenti sentirono le urla provenire dall’abitazione dei coniugi, al secondo piano del palazzo. Salirono, la porta era aperta. Era stato il marito a chiamare il numero d’emergenza. «Presentava una vistosa ferita lacero contusa alla parte destra della testa con copioso sanguinamento», è scritto nel verbale. L’uomo riferì di essere stato colpito dalla moglie «con lo spazzolone lavapavimenti».


L’annotazione: «L’appartamento veniva trovato in disordine nella sola stanza d’ingresso ovvero la zona soggiorno/cucina, ove il pavimento presentava diverse tracce di liquido ematico nonché vari oggetti ed indumenti sparsi al suolo che di fatto confermavano l’avvenuta colluttazione tra i due coniugi».
I poliziotti trovarono - e sequestrarono - l’arma: lo spazzolone intriso di sangue. L’annotazione continua con l’elenco di interventi precedenti. Come quello del 28 aprile 2020, quando gli agenti si presentarono a casa dei coniugi. Anche quella volta li chiamò il marito «il quale era stato picchiato dalla moglie». Ci tornarono il 27 dicembre del 2021 «a seguito dell’ennesima chiamata da parte del marito che riferiva di essere stato aggredito verbalmente» dalla moglie. Non solo. «Nell’archivio interforze — è scritto nel verbale — risultano, oltre all’episodio della serata del 26 maggio 2022, ulteriori 6 interventi».

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