L'ANALISI
06 Agosto 2024 - 15:49
I danni al bocciodromo provocati dalla grandinata di un anno fa
CREMA - «Stiamo attendendo l’esito della richiesta di contributo fatta al credito sportivo. Le società bocciofile sono informate». Un anno e tredici giorni dopo la chiusura del bocciodromo comunale di via Indipendenza, a seguito della grandinata, è questa la risposta che il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis, ha fatto pervenire attraverso il suo ufficio stampa alla richiesta del giornale ‘La Provincia’ di un aggiornamento sulla situazione. Una risposta che non dice nulla sui tempi di ripristino dell’impianto, fondamentale per l’attività sportiva del Cremasco, ma tuttora inagibile.
Una risposta che solleva un dubbio: il bocciodromo era assicurato? E stipulare l’assicurazione a chi spettava, al Comune o alla Federazione che ce l’ha in concessione fino al 2040? Perché se fosse assicurato, che bisogno ci sarebbe di ricorrere al Credito sportivo? La domanda è stata girata al sindaco Fabio Bergamaschi. In attesa della risposta, ricordiamo che il 15 maggio scorso, con una lettera ai presidenti delle società bocciofile cremasche, De Sanctis aveva assicurato che i lavori di ripristino sarebbero iniziati «a giorni».
Agli inizi del mese di giugno, l’impresa di costruzioni Do.Ve di Roma aveva eseguito un sopralluogo e alcuni rilievi al bocciodromo annunciando l’avvio dei lavori entro una decina di giorni. Ad oggi tutto è ancora come il 25 luglio 2023, giorno della grandinata, e si apprende che per poter fare i lavori servono i soldi del Credito sportivo. Le società cremasche, che a detta della Federazione sarebbero informate sullo stato dell’arte, offrono un’altra versione: «Il Comune ci ha detto che aspetta la data di inizio lavori. Prima, però, doveva avvenire il passaggio della concessione di gestione e del relativo mutuo dalla cooperativa Unifib Consorzio Bocce a Fib lmpianti Sportivi Srl, che diventa dunque il nuovo interlocutore del Comune».
Per poter riaprire il bocciodromo, occorre rifare di nuovo la copertura e la controsoffittatura, rimuovere tutte le macerie dalle sei corsie di gioco e cambiare la sabbia che le ricopre. Inizialmente si era parlato di riattivare soltanto tre corsie, cosa che, dopo oltre un anno di attesa, pare quasi surreale.
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