L'ANALISI
05 Agosto 2024 - 05:15
CREMONA - La Freccia della Versilia è tornata. Il treno che in tre ore scarse catapulta i cremonesi dalla cappa umida che avvolge il Torrazzo su un lettino a Forte dei Marmi, ad abbrustolire al sole toscano. E voilà: da schiavi a signori in un secondo (ammesso, e non concesso, che il posto ci sia). Viene da chiedersi, a questo punto, se i cremonesi abbiano colto l’occasione.
Ieri, prima domenica di agosto, i vacanzieri pronti a montare sulla freccia della Versilia erano un gruppetto assonnato e poco numeroso. Erano, d’altra parte, le 8.40. Pochi ma buoni, e molti entusiasti del ritorno del loro caro treno: il signor Fabio, che ben conosce la Freccia, ha ricordato il ruolo tradizionale che la linea ricopre. «Oggi vado a Forte dei Marmi. Ci vado in giornata, tornerò stasera dopo le 18. Mi piace viaggiare così; ricordo che, diversi anni fa, frequentavo la Versilia molto spesso. E sì, viaggiavo sempre su questo treno». Forte dei Marmi, località vip e cremonese, è una calamita per la città delle tre T: «Scelgo sempre Forte dei Marmi perché ha un nome — spiega Fabio — tutti ne parlano, almeno qui a Cremona. Mi piace l’idea di andare sul sicuro, a maggior ragione perché con questo treno si può fare tutto in giornata».
È stato, per qualcuno, solo un primo passo. Eppure, come ogni treno, anche la Freccia della Versilia regala, tra una fermata e l’altra, qualche incontro. Storie di vita, di rotaie solcate e ripercorse: «Anni fa — racconta Giovanna, passeggera del treno — il treno passava tutti i giorni. Anche d’inverno. Poi, dopo il Covid, c’è stato il grande stop. Per me è stato molto scomodo: vivo da quarant’anni a Cremona per lavoro, ma sono di Massa, per cui, se voglio tornare a casa, devo spostarmi su questa linea». È chiaro, quindi, che la sospensione della Freccia della Versilia abbia penalizzato i passeggeri abituali, come Giovanna. Tuttavia, oggi, la linea è disponibile soltanto al sabato e alla domenica; gli altri giorni, invece, chi vuole raggiungere la Toscana deve sgusciare tra gli anfratti di un labirinto di cambi e coincidenze. Bene che vada, si arriva stanchi e in ritardo. La freccia della Versilia, quando se ne è andata, ha suscitato una nostalgia non solo romantica: «Secondo me il turismo toscano ha risentito di questa decisione» ha aggiunto Giovanna.
«Vado a Viareggio – ha raccontato Rosi, vicina di posto di Giovanna – e ci vado in treno, come spesso capita, anche perché sono sola ed è comodo; alcuni anni fa mio figlio era piccolo, ma ora è diverso. Per fortuna la Freccia è tornata; non capisco il motivo per cui il treno sia stato tolto. Il servizio, anzi, dovrebbe essere esteso a tutti i giorni della settimana: lo scorso anno ho prenotato le vacanze in Toscana partendo di giovedì, ed è stato un incubo: troppi cambi. Questa volta, invece, ho prenotato le vacanze da domenica a domenica proprio per questo. Mi raggiungerà un’amica al ritorno». Il servizio serve anche a chi, senza la pretesa di un mese in villeggiatura, vuole fare solo qualche giorno di vacanza; «Non voglio diventare matta» ha concluso Rosi, sorridendo.
Sul treno c’era anche qualche giovanissimo. Anna, che frequenta il liceo, è diretta a Sarzana per poi deviare verso La Spezia, prima di partire per l’anno all’estero: «Devo dire la verità, non sono abituata a viaggiare in treno. Di solito, quando torno dai miei zii a La Spezia, viaggio in macchina, perché è più comodo. Non è la mia prima volta in treno, ma è sicuramente la mia prima volta sulla Freccia. Si sta bene, è comodo: il viaggio per ora è tranquillo». Il treno ha viaggiato per lo più con puntualità: da registrare solo 10 minuti di ritardo, dovuti a traffico ferroviario.
«Più avanti, se la Freccia rimarrà operativa, mi piacerebbe anche allungare un po’ il tragitto e fare un giro in Versilia». È intervenuta anche la sua vicina, Alessia, che viene da Bergamo, e viaggiava da una buona oretta in più: «Confermo, la Freccia è davvero comoda: sto andando a Viareggio, e per alcuni anni mi sono dovuta arrangiare passando da Genova. Di quel treno ricordo l’aria condizionata: era fortissima, morivo di freddo. Anche oggi ho portato una giacca, aspettandomi il peggio ma si sta bene». Ecco, dunque, che ai ricordi della giovinezza si aggiungono le scoperte dei più giovani. Per i senior, la Freccia fa affiorare ricordi; per i giovani, si vola lontano, su una pista di sole tutta da costruire.
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