L'ANALISI
04 Agosto 2024 - 17:52
La porzione di bosco incenerita
CASTEL GABBIANO - Milletrecento piantine andate in fumo. Un intero bosco finito in cenere. Messe a dimora soltanto due anni fa, le essenze autoctone sono state distrutte da un incendio, che si teme possa essere doloso. Ad avanzare quella che pare essere più di un’ipotesi è Basilio Monaci, presidente del Parco del Serio, l’ente regionale che aveva realizzato il bosco al confine col comune di Mozzanica. «I vigili del fuoco ci hanno detto che l’incendio si è propagato in due punti diversi, cosa che porta a pensare che le cause non siano accidentali. Stiamo aspettando di ricevere il verbale per poi sporgere denuncia, nel caso si confermasse il dolo».
La forte siccità di queste settimane e il gran caldo non sembrano dunque essere i responsabili del rogo che in poco tempo ha bruciato le 1.300 piantine. Quando i pompieri sono arrivati sul luogo, le fiamme avevano ormai incenerito tutta l’area boscata. Il presidente del Parco si dice perplesso e abbattuto per il danno economico, di qualche decina di migliaia di euro, ma soprattutto ambientale. «Il rischio di incendio per il mancato rispetto di accendere fuochi nell’area protetta – afferma Monaci – è sempre incombente, ma un rogo doloso non ce lo aspettavamo».
Ogni anno, al fine di prevenire situazioni di pericolo, sia per la flora che per la fauna presenti nel Parco, ma anche per le persone che vi abitano, i vertici dell’ente lanciano inviti alla prudenza e all’attenzione, richiamando tutti a tenere comportamenti corretti. «Invito tutti i cittadini – dichiara il presidente – in questo periodo di vacanze, a visitare e a trascorrere dei momenti nel Parco del Serio ma tengo a ricordare che è indispensabile non accedere fuochi nei boschi o in aree con vegetazione secca intorno e non gettare mozziconi di sigaretta ne altri oggetti dai finestrini delle auto. Sottolineo inoltre, che la semplice accensione di un fuoco nelle zone non autorizzate, anche se non si sviluppa alcun incendio, comporta comunque il pagamento di una sanzione».
L’invito è a non bruciate residui vegetali (foglie, frasche, rami, cespugli, stoppie, felci) all’interno delle aree boscate, a non usate apparecchi che producono fiamme o scintille nelle zone a rischio di incendi, a non accendere fuochi per barbecue direttamente a terra ma a utilizzare aree appositamente attrezzate oppure barbecue dotati di appositi raccoglitori delle braci controllando al termine dell’utilizzo di aver ben spento le braci avanzate. Occorre inoltre evitare di gettare rifiuti che possano divenire esche per gli incendi, per esempio tramite un vetro rotto a terra in grado di concentrare i raggi solari in un’area limitata Le disposizioni in vigore nel Parco obbligano anche a parcheggiare le auto nelle apposite piazzole di sosta temporanea, evitando di entrare nelle aree naturali, dove le parti calde a contatto con erbe secche possono provocare inneschi di fiamme.
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