L'ANALISI
01 Agosto 2024 - 20:52
CREMONA - Consumo di territorio ridotto al minimo e servizio ferroviario salvaguardato: un duplice successo che soddisfa tutti e riconosce l’impegno e la compattezza del territorio, con in testa sindaci e mondo agricolo. Sul raddoppio ferroviario Piadena-Cremona, lungo 28 chilometri, è stata trovata oggi una soluzione condivisa che prevede la costruzione del secondo binario in affiancamento all’esistente, e non in variante con i binari a 20 metri di distanza, mantenendo anche l’esercizio della linea: i treni continueranno a partire anche durante i lavori.
Questo l’esito dell’incontro milanese di ieri cui hanno preso parte l’assessore regionale alle Infrastrutture e opere pubbliche, Claudia Terzi, il collega ai Trasporti e mobilità sostenibile Franco Lucente, i tecnici e la Commissaria straordinaria di Rfi, Chiara De Gregorio. Con loro i sindaci di Piadena Drizzona, Torre de’ Picenardi, Cappella de’ Picenardi, Pieve San Giacomo, Vescovato, Malagnino e il presidente della Provincia di Cremona, Mirko Signoroni.
«Abbiamo riunito il territorio e trovato una soluzione condivisa, affinché gli interventi per il raddoppio ferroviario della tratta Cremona-Piadena non creino eccessivi disagi ai cittadini e al sistema economico, produttivo e agricolo delle aree interessate», commenta Lucente. «Toccherà ora ai tecnici e dirigenti di Rfi sviluppare il progetto in linea con le nostre decisioni. In ogni caso, la Regione ha ancora una volta dimostrato di essere vicina ai territori». Soddisfatto il presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Cesare Soldi: «Una decisione che premia l’impegno profuso per la difesa del territorio e delle imprese agricole e che ha visto al nostro fianco da subito l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi. La politica e Rfi hanno accolto le ragioni delle imprese per uno sviluppo sostenibile coniugato alla preservazione del territorio».
Per Beduschi «ben venga questa soluzione che è conservativa e avrà un po’ più di difficoltà logistiche, ma sicuramente salva il lavoro, l’onore e la storia di un territorio che merita di essere conservato. Complimenti ai miei due colleghi e anche ai sindaci, perché questa è un’operazione molto intelligente, che porta sicuramente progresso e benessere, ma devono tutelare anche le produzioni agricole».
Terzi ha accolto con favore il volere dei Comuni, «ma, in tutta onestà evidenziamo anche che i lavori con la linea in esercizio aumenteranno la possibilità di disagi e di disservizi». «Rfi e la Regione – afferma Raffaele Leni, sindaco di Cappella de’ Picenardi – hanno accettato le richieste dei sindaci e dei rappresentanti delle categorie agricole che si sono mostrati molto compatti nel sostenere gli interessi del territorio Cremonese».
Una delle perplessità più forti era che la realizzazione dei due binari così distanti l’uno dall’altro avrebbe portato alla creazione di reliquati o aree scarsamente utilizzabili. La compattezza è stata la chiave di volta di questo importante risultato dietro il quale c’è stato un grande lavoro. Il documento con le dodici realtà firmatarie delle richieste, oltre ai Comuni, Libera Agricoltori, Coldiretti, Cia, Consorzio Agrario, Dunas e Consorzio Irrigazioni, è stato proiettato e a quel punto l’assessore Terzi ha osservato che per lei non c’erano più dubbi. Partita chiusa.
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