L'ANALISI
01 Agosto 2024 - 19:59
CREMONA - Suggestiva prova luci su piazza Stradivari, dove prosegue la riqualificazione di uno degli ormai ex ‘buchi neri’ della città. Qui prende forma la residenza Corte Verdi nell’immobile dove fino a qualche anno fa aveva sede la Banca d’Italia. Dopo che nelle scorse settimane era stato smontato il ponteggio che ha ‘impacchettato’ il palazzo per quasi un anno ed era stata svelata la nuova facciata, nella serata di mercoledì sono state fatte le prime prove tecniche di illuminazione.
Le facciate, sontuosamente illuminate da un impianto a led, sono state pulite a fine lavori con prodotti appositi per ridare al marmo rosa del palazzo che troneggia tra piazza Stradivari e corso Vittorio Emanuele II il suo antico splendore. Contestualmente è stato sistemato il cornicione di gronda ed è stata risistemata la mattoneria in verderame. Costruito negli anni Cinquanta su progetto di Luigi Vagnetti e abbandonato oltre quindici anni fa, nel 2009, il palazzo aveva atteso a lungo un acquirente prima di poter finalmente avviare il percorso della sua restituzione alla città. Poi il progetto della residenza di lusso che arriva a riempire gli spazi vuoti lasciati dall’ex istituto di credito: la residenza è stata concepita per essere un vero e proprio gioiello della città.
La progettazione è stata infatti affidata allo studio dell’archistar Stefano Boeri con Michela Montagna, di Castelverde, in sinergia con FinDonati spa (committente) e la Piemonti Group srl di Orzinuovi (impresa esecutrice dei lavori). E Stefano Piemonti è il responsabile dei lavori. Oltre agli appartamenti la residenza presenterà un giardino interno progettato dallo stesso Boeri nel quale saranno piantate quasi 3mila essenze tra piante e cespugli, mentre nell’area dove era collocato il caveau della banca, verranno ricavati box per un totale di 38 posti auto. I lavori all’interno del palazzo continuano celermente per rispettare la tabella di marcia che prevede il completamento entro la fine del 2024 o al più tardi nei primi mesi del 2025.
Nell’attesa i cremonesi possono tornare ad apprezzare l’imponente struttura dall’esterno, rinnovata da un progetto di rigenerazione architettonica che la lega nuovamente a Cremona, al suo presente e al suo futuro.
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