L'ANALISI
23 Luglio 2024 - 05:20
L'ex sede della Banca d'Italia
CREMONA - Sono iniziati ieri, dalla parte superiore del lato dell’edificio che affaccia su Corso Vittorio Emanuele II, i lavori di smontaggio delle impalcature che da quasi un anno coprono il nuovo volto di Corte Verdi, la residenza progettata dall’architetto Stefano Boeri in sinergia con FinDonati spa nell’immobile che fino a qualche anno fa aveva ospitato la sede provinciale della Banca d’Italia.
Costruito negli anni Cinquanta su progetto di Luigi Vagnetti e definitivamente abbandonato nel 2009, quindici anni fa, il palazzo aveva atteso a lungo un acquirente prima di poter finalmente avviare il percorso della sua restituzione alla città, che prevede differenti destinazioni d’uso.
Come precisato da Aldo Gazzina, direttore dell’Ufficio tecnico di FinDonati, quello avviato ieri è stato il primo atto della nuova vita del palazzo.
«La facciata è stata riportata all’antico splendore, con la pulitura delle coperture lapidee, attraverso sostanze rispettose del materiali, ma efficaci».
I cremonesi potranno quindi apprezzare un edificio complessivamente rinnovato e non solo ripulito. «Abbiamo modificato le soffitte e il tetto non è più spiovente, ma piatto», ha spiegato ancora Gazzina. «E questo ha permesso di recuperare spazio nelle soffitte, un tempo utilizzate per conservare le carte della Banca d’Italia. Sul tetto verrà montato un impianto fotovoltaico da 50 kilowatt. I pannelli saranno caratterizzati dal color cotto, in modo da non impattare sulla visione dello skyline cremonese. Pur non essendo un edificio vincolato, abbiamo lavorato in stretta collaborazione con la Soprintendenza per agire nel rispetto del contesto in cui stiamo operando».
Il progetto di recupero è pressoché completato: «Abbiamo lavorato sul piano terra che ospiterà un istituto di credito (il nome dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni, ndr). Ci sono poi quattro piani residenziali, nei quali troveranno complessivamente posto 17 appartamenti, con una metratura compresa fra i 50 ed i 250 metro quadrati. Ad oggi, circa la metà degli spazi ha trovato un acquirente».
L’offerta di Corte Verdi è costituita da appartamenti particolarmente raffinati, ulteriormente arricchiti dal giardino interno progettato dallo stesso architetto Stefano Boeri: per chi vi abita, uno spazio verde a dir poco suggestivo proprio nel cuore della città. Per realizzarlo, verranno piantate quasi tremila essenze (per la precisione, 2.889) tra piante, cespugli ed arbusti. Dove un tempo si trovava il caveau della banca, verranno ricavati box con un totale di 38 posti auto.
«Di media - ha proseguito Gazzina - una famiglia che acquista un appartamento ha bisogno secondo le nostre valutazioni di due posti macchina, soprattutto in residenze che si trovano in pieno centro storico».
I lavori per la definitiva trasformazione dell’ex banca d’Italia procedono celermente, ma il maltempo delle ultime settimane - segnato da piogge particolarmente intense - ha rallentato un poco la tabella di marcia. «La nostra speranza è comunque quella di ultimare i lavori e dunque chiudere il cantiere entro la fine del 2024, o al massimo entro l’inizio del 2025», ha sottolineato il direttore dell’Ufficio Tecnico di FinDonati.
L’ex Banca d’Italia si appresta a tornare all’antico splendore, cambiando funzione e mantenendo il proprio aspetto, rivisto e corretto dalla creatività di Stefano Boeri. I portici - per anni spazio per motorini e biciclette - avranno una loro rinnovata funzione, in sintonia con lo spirito dell’intero progetto. Un pezzo di storia recente della città verrà restituito alla comunità. Gli appartamenti con una vista mozzafiato su Cremona ed il giardino interno raccontano di una qualità della vita e dell’abitare dallo standard alto, che promette di essere un invito — indiretto — a immaginare la città e il suo cuore come un salotto esclusivo.
E la nuova Corte Verdi diventa così protagonista di un progetto di rigenerazione architettonica che la lega nuovamente a Cremona, al suo presente e al suo futuro. Valorizzare il pre-esistente, pensare verde e sostenibile, ricucire con la città, che sono i principi ispiratori del progetto, trovano comune denominatore in un’esperienza abitativa moderna ed esclusiva.
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