L'ANALISI
31 Luglio 2024 - 18:38
CREMONA - Addio falchi. Il Comune ha deciso di rinunciare a far volare i rapaci, che si sono dimostrati inefficaci nell’azione di contenimento dei piccioni in città. Ha invece raggiunto l’obiettivo atteso il mangime sterilizzante brevettato e approvato dal ministero della Salute: il numero dei piccioni è diminuito del 31%. Lo spiega Marina Venturi, la dirigente del settore Ambiente del Comune di Cremona, che ha sostituito Mara Pesaro, andata in pensione nel 2022: «L’attività dei falchi quest’anno non sarà ripetuta perché non ha raggiunto gli obiettivi». I falchi avrebbero dovuto allontanare i piccioni dal cimitero ed evitare che le lapidi vengano insozzate dal guano. I colombi in realtà sono una una piaga in tutta la città perché il loro numero eccessivo porta a rischi igienico sanitari, disagi e danni a manufatti, specialmente quelli di pregio storico.
«E prosegue invece — continua Venturi — il contenimento delle popolazione dei piccioni con la distribuzione di mangime sterilizzante. Abbiamo condotto un monitoraggio con Paolo Pietro Albonetti, esperto di gestione della fauna urbana e docente all’Università di Genova. La metodica utilizzata era volta alla sorveglianza, in particolare a mappare il numero di colonie associate a diverse zone della città, numerarle e controllarle a valle dell’attività svolta. In questo monitoraggio abbiamo constatato un riduzione del 31% in due anni nel numero dei piccioni, in linea con i dati attesi. Le colonie presenti in città sono risultate essere nove. Il contenimento con il mangime sterilizzante, andrà dunque avanti».
Per questa attività il Comune ha investito 24mila euro. Nel corso di un incontro pubblico, Albonetti ha spiegato che il farmaco utilizzato il farmaco non comporta alcun rischio per i colombi, per mammiferi e uomini né per rapaci e altri uccelli. Ammonta, invece, esattamente a 25.824 il numero dei piccioni abbattuti in provincia nei primi cinque mesi dell’anno dalle apposite squadre incaricate di mettere in pratica il piano di contenimento di questi volatili. Il dato è contenuto nel rendiconto che la polizia provinciale è incaricata di trasmettere in Regione periodicamente. «Si tratta — spiega il comandante Salvatore Guzzardo — di un buon risultato. In tutto abbiamo eseguito finora 52 interventi. Non c’è un obiettivo numerico fissato, ma il nostro traguardo è di raggiungere tutte le aziende agricole che fanno richiesta di un nostro intervento».
Le squadre, infatti, operano ‘su chiamata’ nelle aree agricole della provincia. «Sono composte — aggiunge Guzzardo — da Guardie ecologiche oppure da cacciatori abilitati, accompagnati da una Guardia, o da noi. I cacciatori abilitati sono circa una ventina e hanno ottenuto l’abilitazione dopo aver seguito un corso regionale coerente con i canoni dettati da Ispra». Ed era proprio una di queste squadre al lavoro ad aver suscitato l’allarme dei residenti nei quartieri San Felice, zona ospedale, Boschetto, Villetta e Giuseppina. L’intervento era in corso nei campi, ma il rumore è arrivato in città. Da qui le segnalazioni social e le telefonate ai vigili: «Stanno sparando, cosa succede?».
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