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INDENNITÀ: COSA CAMBIA

Stipendi di sindaco e giunta: a Virgilio 9.660 euro lordi

Compensi aumentati dal Governo in funzione della popolazione. A Cremona a regime da quest’anno

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

31 Luglio 2024 - 05:00

Stipendi di sindaco e giunta: a Virgilio 9.660 euro lordi

Il sindaco Andrea Virgilio e il palazzo Comunale di Cremona

CREMONA - Sono andati a regime dal primo gennaio gli aumenti di ‘stipendio’ di sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale di Cremona, come previsto dalla legge di Bilancio 2022. Aumenti che, dunque, riguardano gli amministratori di tutta Italia e che sono calcolati in funzione della grandezza dei comuni. La norma offriva la possibilità di applicare l’incremento in due modi: nella misura integrale immediatamente oppure gradualmente. L’amministrazione di Cremona aveva scelto la seconda strada, con adeguamenti successivi.

Il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi

L’indennità che spetta al sindaco di Cremona è raddoppiata nel tempo e ad Andrea Virgilio, per effetto di questo provvedimento, andranno 9.660 euro lordi mensili invece dei 4.734 previsti fino al 2021. Lo stipendio per gli amministratori di comuni nella fascia di popolazione in cui si colloca Crema, guidata da Fabio Bergamaschi, ammonta oggi a 4.830 euro lordi mensili mentre l’indennità prevista per il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, è di 4.140 euro lordi mensili.

Il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni


Nei giorni scorsi il Comune di Cremona ha provveduto a pubblicare la determinazione dirigenziale con cui si applica il nuovo sistema agli amministratori eletti a giugno e definisce la spesa, calcolata in 410mila euro per le indennità dei componenti della Giunta dal 25 giugno (il giorno successivo al ballottaggio) al 31 dicembre. Lo stesso documento quantifica in 75mila euro la spesa per il compenso da corrispondere al presidente del Consiglio comunale nel periodo dall’11 luglio, quando è stato eletto Luciano Pizzetti, al 31 dicembre.


La copertura del maggior onere sostenuto dai comuni per l’aumento delle indennità è a carico dello Stato che ha istituito un apposito fondo che è stato incrementato di 100 milioni di euro per l’anno 2022, di 150 milioni di euro per l’anno 2023 e di 220 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024. E la spesa di 436.920,16 euro sostenuta dal Comune di Cremona trova copertura con il contributo statale. Sulla base dello ‘stipendio’ del sindaco sono fissati quelli degli altri amministratori: l’indennità degli assessori è passata dai 2.840,40 euro lordi mensili ante-riforma a 5.796. Identica la variazione del compenso per il presidente del Consiglio comunale. Quello del vice sindaco era di 3.550,50 euro lordi mensili e ora è di 7.245 euro.


Al momento della riforma Virgilio era vice sindaco e già dal 2019 aveva scelto di rinunciare alla più alta indennità da vice sindaco, mantenendo solo quella di assessore. «Al di là delle polemiche un po’ populiste sui costi della politica — aveva sottolineato allora Virgilio —, questo provvedimento avrebbe dovuto interviene maggiormente in un ambito, quello degli amministratori dei piccoli comuni, dove ormai si fa fatica a trovare dei candidati che si accollino la fatica e le responsabilità di questo incarico. E che spesso operano in prima linea senza uffici tecnici».

Le nuove indennità comprendono il recupero dell’inflazione di 21 anni, calcolata nel 34%. La norma che ha rivoluzionato il sistema delle indennità, le ‘aggancia’ al trattamento economico complessivo dei presidenti delle Regioni (che attualmente percepiscono 13.800 euro lordi mensili), con un meccanismo di riduzione percentuale legato alla popolazione. La norma ha l’effetto di cambiare anche l’indennità del presidente della provincia, che è a carico del bilancio dell’ente locale ed è determinata in misura pari a quella del sindaco del comune capoluogo. Con la clausola che non può essere cumulabile con quella percepita in qualità di primo cittadino (il presidente della Provincia è scelto fra i sindaci). Nel caso di Paolo Signoroni, l’indennità è decurtata dal momento che ha scelto di non mettersi in aspettativa. L’aumento delle indennità dei sindaci ridetermina anche il compenso massimo mensile percepibile dai consiglieri comunali, pari ad un quarto dell’indennità del sindaco. La norma però non incide direttamente sul valore del gettone di presenza.

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