L'ANALISI
30 Luglio 2024 - 16:32
Stefano Tegoni, Giorgio Olmo, Gianluca Tomasello, Nasim Ansarin, Giuseppe Ferrari e Valerio Suppa nella direzione generale dell’Asst
CREMA - Il progetto era stato studiato l’anno scorso, ora si concretizza: l’oncologia del Maggiore è a tutti gli effetti un reparto di ricerca clinica, il che significa curare meglio i pazienti, dando loro la possibilità ai di avere a disposizione farmaci innovativi, prima che entrino in commercio. Inoltre, consente di alzare il livello di assistenza. I ricoverati vengono seguiti più assiduamente. Importante anche l’aumento dell’attrattività dell’ospedale per quanto riguarda l’arrivo di medici specialisti, dato dal fatto che si faccia ricerca clinica.
Un modo per invogliare a scegliere il Maggiore, evitando così un elevato turnover, che va a svantaggio della funzionalità dei reparti e dell’assistenza ai degenti. E a questo proposito c’è da segnalare l’accordo con il San Raffaele di Milano per una sperimentazione sui tumori polmonari, progetto finanziato da Airc per un milione e mezzo di euro. Da inizio estate si è passati dal progetto alla piena operatività grazie all’assunzione per un anno di Nasim Ansarin, che coordina la ricerca clinica. Classe 1995, laureata in Farmacia a Milano, è specializzanda in Farmacologia e Tossicologia clinica a Brescia. L’incarico libero professionale, è stato interamente finanziato dall’Associazione Popolare Crema per il territorio, in sinergia con il Banco Bpm.
Oggi la presentazione di Ansarin in sala conferenze della direzione generale con il direttore amministrativo Giuseppe Ferrari, il primario di oncologia Gianluca Tomasello, il presidente dell’Associazione Giorgio Olmo, Stefano Tegoni, responsabile area Crema, Cremona, Mantova del Banco Bpm e Valerio Suppa, responsabile della filiale di Crema. «La presenza di Ansarin è un primo fondamentale tassello per offrire ai cremaschi le migliori cure possibili – ha sottolineato Tomasello – affinché un reparto di oncologia sia valido e al passo coi tempi, oggi è importante che si faccia ricerca. Significa innalzare la qualità delle cure e garantire nuove opportunità ai pazienti». Ansarin si occupa sia della parte burocratica, sia di vagliare l’attuazione clinica dei protocolli.
«Un’opportunità professionale, perché mi consente di seguire il processo del farmaco in tutte le sue fasi, oltre ad approfondire le relazioni con i pazienti e a conoscere più da vicino la componente burocratica che ruota attorno ai protocolli di ricerca clinica. Innovazioni che credo possano rappresentare un valore aggiunto per la cura dei cittadini cremaschi e per l’intera azienda». Per Ferrari così facendo il presidio è più attrattivo, senza perdere di vista la mission: la cura dei pazienti. «Ricerca significa innovazione. Ringrazio l’Associazione e il Banco Bpm».
Olmo ha rimarcato un impegno che va avanti da decenni. «L’ospedale dei cittadini cremaschi è il nostro ospedale e merita di essere tenuto in considerazione dalle istituzioni di ogni livello». Un messaggio chiaro per la politica, locale e regionale. «La volontà della nostra associazione di contribuire a offrire sempre maggiore qualità delle cure o, come in questo caso, assicurando innovazione attraverso l’implementazione di risorse umane o dotandolo di tecnologie d’avanguardia» ha concluso il presidente.
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