L'ANALISI
26 Luglio 2024 - 18:09
Il Garante Ornella Bellezza, la direttrice Rossella Padula e il carcere di Ca' del Ferro
CREMONA - L’idea l’ha avuta un anno fa: un caffè letterario all’interno del carcere di Ca’ del Ferro. Una sfida, certo. È nato così ‘Tazzine & Libri’, il progetto sperimentale realizzato a favore dei detenuti, copyright Ornella Bellezza, Garante provinciale dei diritti delle persone private della libertà personale. La sua proposta è stata subito raccolta dalla direttrice del carcere, Rossella Padula, e dal presidente della Provincia Mirko Signoroni. «Ne abbiamo parlato ampiamente — spiega il Garante Bellezza —. Sicuramente, il merito va a chi ha colto l’idea e a tutti coloro che l’hanno sostenuta, alle persone che ci hanno messo non solo il cuore, ma anche il tempo e i materiali».
L’iniziativa sarà illustrata lunedì prossimo a Ca’ del Ferro. Saranno presenti Bellezza, la direttrice Padula e chi ha collaborato gratuitamente al progetto. Dallo street artist Marco Cerioli, che ha curato l’allestimento degli ambienti grazie alla realizzazione da parte dei detenuti di un murales, a Giuseppe Maria Scolari, che ha tenuto il corso di caffetteria. L’idea, il Garante Bellezza l’aveva spiegata così, a settembre scorso.
«L’esperienza dei caffè letterari nasce in tempi passati, tra il Seicento e il Settecento, in Francia. Sono luoghi particolarmente frequentati ed apprezzati dagli intellettuali del tempo ove si intrecciavano i temi più attuali, quali, ad esempio, l’economia, la politica, la società insieme a temi di grande spessore culturale come la letteratura, il teatro, l’arte nelle sue varie forme di espressione. Gradualmente, con il trascorrere del tempo, questi spazi sono divenuti luoghi di incontro e di dialogo tra diverse culture dove l’arte nelle sue molteplici espressioni è l’occasione per disquisire sull’attuale realtà».
E allora, «l’idea che un caffè letterario possa trovare sede all’interno di un istituto penitenziario è stimolante ed ambiziosa se calata in un contesto così complesso dove le vite di tante persone sono già intrise di peculiarità originate dai luoghi di origine, da culture ed abitudini determinate, da predisposizioni culturali esistenti. La prospettiva di un ‘ambiente’ così variegato può essere proprio il terreno fertile per incentivare il dialogo attraverso la cultura». Un ‘vero caffè letterario’ «può contribuire alla crescita della cultura della persona come formazione di un soggetto sia intellettualmente che moralmente, individuando la piena e rinnovata consapevolezza del ruolo che gli compete nella società».
Dall’idea, ai fatti. Primo passo: l’allestimento degli ambienti, quindi il corso di caffetteria. Le lezioni di teoria - quelle sulla storia del caffè, le sue leggende, i tipi di caffè, il processo di tostatura e lavorazione, e quelle sulla macchina del caffè espresso — e le lezioni di pratica. L’intero progetto è stato realizzato senza alcun onere grazie al lavoro di coordinamento del Garante Bellezza, e alla fattiva collaborazione tra la Provincia di Cremona e la casa circondariale con la direttrice Padula. Fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa, anche la disponibilità e generosità di Confesercenti Cremona e Cooperativa Rising, che hanno fornito le attrezzature e gli arredamenti. Lunedì saranno consegnati ai partecipanti gli attestati di partecipazione al corso base di caffetteria.
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