L'ANALISI
26 Luglio 2024 - 16:15
Una suggestiva immagine del ponte sul Po fra Casalmaggiore e Colorno
CASALMAGGIORE - Oltrepassato ornai il giro di boa dei cinque anni dalla riapertura – avvenuta il 3 giugno 2019 dopo i lavori di sistemazione post chiusura del 7 settembre 2017 —, restano meno di altri cinque anni di tempo utile per sostituire il ponte attuale sul Po con una nuova struttura (visto che il tempo di ‘garanzia’ dopo i restauri è stato indicato in dieci anni), ma la progettazione preliminare è in ritardo rispetto alle previsioni e il Comitato TrenoPonteTangenziale lancia il suo grido di allarme.
Lo fa in seguito all’incontro che giovedì mattina, a partire dalle 10, si è tenuto nella sede della Provincia di Parma. Presenti i progettisti del raggruppamento incaricato Ayesa Ingegneria y Architectura Sau con sede in Spagna, a Siviglia, insieme alla Enser s.r.l. di Faenza, il presidente della Provincia di Parma Andrea Massari, i sindaci di Casalmaggiore e Colorno Filippo Bongiovanni e Cristian Stocchi, i rappresentanti tecnici della Provincia di Cremona, il vicepresidente del Comitato TrenoPonteTangenziale Fausto Salvini affiancato da Stefano Prandini, il referente Anas.
Il sindaco spiega che l’incontro «è stato utile per fare il punto della situazione. La redazione del progetto di fattibilità prosegue anche con indagini diagnostiche ulteriori che serviranno quando la competenza sarà in capo ad Anas. Ci sono stati alcuni rallentamenti per dei sondaggi in alveo Po che saranno svolti nelle prossime settimane. Ci auguriamo però una accelerazione al fine di addivenire alla consegna con chiarezza di tempi e costi dell’opera. Abbiamo fatto ovviamente un passaggio sul monitoraggio del ponte attuale. Assicurano che è costantemente monitorato da Anas e al momento non ha destato problemi o preoccupazioni».
Commenta Prandini: «Ci è stato presentato lo stato attuale del progetto che presenta aspetti positivi come le due piste ciclabili previste, una per lato. Ma siamo seriamente preoccupati per le tempistiche. Era stato detto che lo studio di fattibilità sarebbe stato presentato entro giugno, invece non è ancora allo stato finale. Alla nostra precisa domanda sui tempi, ci è stato risposto ‘in autunno’. Un altro grosso motivo di preoccupazione è legato al fatto che la durata del ponte di dieci anni è vincolata al rispetto dei limiti di peso dei mezzi in transito e delle velocità e sappiamo che questo rispetto da parte di tanti non c’è. Di sera c’è il passaggio di carichi molto più pesanti del consentito e ci risulta che ci siano anche carichi eccezionali di notte. Per questo servono più controlli e soprattutto sanzioni».
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