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CREMA. LA CATTEDRALE

Ritorna l’antico crocifisso finito in deposito

Il nuovo consiglio del duomo: simbolo in città del Giubileo 2025. E lancia una raccolta fondi per restaurare l’opera del Seicento

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

25 Luglio 2024 - 17:09

Ritorna l’antico crocifisso finito in deposito

CREMA - È tempo di riscoperta del grande crocifisso ligneo del ‘600, che campeggiava sopra l’arco trionfale del duomo sino al 2010, anno in cui la cattedrale venne chiusa per i restauri. In quella fase fu trasferito in un deposito e finì nel dimenticatoio. A riportarlo alla luce, dopo 15 anni, è stato il nuovo consiglio d’amministrazione del duomo, che ora vuole restaurarlo, in modo che possa aprire la processione del 29 dicembre, che inaugurerà l’anno giubilare 2025 nella diocesi.

Si tratta di un’opera sì seicentesca, ma con forme che rimandano alle tecniche costruttive del secolo precedente. L’obiettivo è recuperarlo in autunno, una volta ottenuto il via libera della Sovrintendenza. «Tutto è nato quando abbiamo commissionato agli storici dell’arte Matteo Facchi e Gabriele Cavallini un inventario completo dei beni della cattedrale, come prescrive il diritto canonico, nel caso in cui subentrino nuovi amministratori nella gestione di un ente ecclesiastico — sottolinea il presidente del cda Marcello Palmieri —: proprio Facchi ci ha ricordato come ai tempi dei restauri del duomo avesse studiato e scritto una scheda su quel crocifisso, poi pubblicata nel suo libro, edito dalla Società storica cremasca e dedicato proprio alla cattedrale. A quel punto ci siamo chiesti, ma dov’è finito? E l’abbiamo recuperato». A quel punto Palmieri ha chiesto lumi sia al vescovo Daniele Gianotti, sia al presidente del Capitolo don Ersilio Ogliari e al delegato diocesano per il Giubileo 2025, don Emilio Luppo.

Tempo qualche giorno e la decisione è stata presa. Il crocifisso aprirà la processione giubilare che dalla basilica di Santa Maria della Croce e arriverà in cattedrale, primo atto dell’anno santo 2025. Ma servono fondi per finanziarne il recupero. «Per questo chiediamo aiuto ai cremaschi — prosegue Palmieri —: chiunque volesse contribuire a questo restauro legherà il proprio nome alla storia, come è avvenuto in tutti i Giubilei della Chiesa». L’invito è rivolto a aziende, privati, club di servizio. Ci sono più modalità per effettuare la donazione: per piccole o medie offerte viene consigliato l’utilizzo del Qr code pubblicato sui manifesti in Duomo e sui social della Cattedrale, che presentano il progetto. Per le donazioni più consistenti per esempio quelle di club o aziende — possono essere invece concordate direttamente.

Sotto il profilo artistico, il crocifisso è databile alla metà del Seicento. I lavori di restauro, per i quali la cattedrale ha già coinvolto diversi laboratori specializzati, inizieranno verosimilmente in autunno, dopo l’autorizzazione della Soprintendenza e comunque dovranno essere ultimati entro Natale. Giusto in tempo per l’apertura del Giubileo.

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