L'ANALISI
24 Luglio 2024 - 05:30
CREMONA - Auto, sia nuove, sia usate, scooter e moto, ma anche elettrodomestici. Questi gli acquisti preferiti dalle famiglie cremonesi, che hanno portato il territorio provinciale, nel corso del 2023, a raggiungere il 16º posto a livello nazionale per le spese destinate ai cosiddetti beni durevoli. Un totale di 523 milioni di euro nell’arco dei dodici mesi, con un incremento del 7,4% rispetto al 2022. Secondo i dati del trentesimo rapporto dell’Osservatorio Findomestic, le famiglie cremonesi hanno speso in media 3.382 euro. Nel 2022 aveva destinato a questi acquisti 3.158 euro. Si tratta del quarto dato più alto in Lombardia e, come detto, il sedicesimo a livello nazionale, a fronte di un reddito disponibile di 21.580 euro (+4,4% sull’anno precedente). La crescita è a doppia cifra in tutti i segmenti del comparto mobilità: +13,9% nelle auto nuove (131 milioni di euro), +17,2% nelle auto usate (154 milioni) e +22,5% nelle due ruote (14 milioni). Nel panorama dei beni per la casa è in positivo anche la spesa per gli elettrodomestici che ammonta a 39 milioni di euro (+2,8%). Una media per famiglia di 251 euro. Lieve rialzo per il consumo di mobili (+0,1%, 123 milioni).
Sono invece in controtendenza le altre voci dei beni casalinghi: -28,4% per l’elettronica di consumo (10 milioni), -8,3% per l’information technology (13 milioni) e -2,6% per la telefonia (39 milioni). Secondo l’indagine dell’Osservatorio, nel 2023 le famiglie lombarde hanno speso 15 miliardi e 44 milioni in beni durevoli, di cui circa 8,5 nel comparto motori e poco più di 6,5 nel settore casa. I dati - rilevati con la collaborazione di Prometeia - confermano la Lombardia al primo posto in Italia per giro d’affari, con il 20% dei quasi 75 miliardi di euro (74,7) complessivi spesi lo scorso anno, e valgono la quinta miglior performance dell'anno fra le regioni del Belpaese con una crescita del 9,5%, superiore alla media italiana dell’8,9%. Nel capitolo ‘veicoli’, il boom del 20,6% delle auto nuove ha portato il mercato a 3 miliardi e 86 milioni (quarto posto a livello Paese), mentre il balzo del +18,1% delle vetture usate, a quota 4,23 miliardi, è comunque inferiore al dato nazionale (+18,7%); il fatturato dei motoveicoli ha toccato 484 milioni con una scalata del 21,7%. Nel quadro dei beni per la casa, l’articolato comparto dell’arredo è cresciuto dell’1,5% (praticamente il doppio rispetto alla media italiana, terza miglior regione) per un totale di 3,32 miliardi, mentre gli acquisti di elettrodomestici sono aumentati del 3,5% per 1,11 miliardi complessivi. Risultano in linea con il calo generalizzato le performance sia della telefonia, che in Lombardia ha perso il 2% (-2,3% in Italia) slittando a 1,16 miliardi, sia dell’information technology, che ha ceduto il 6,2% (-6,6% nel Paese) scivolando a 445 milioni. Il crollo dell’elettronica di consumo (-28,7% nello Stivale) è leggermente più attenuata in territorio lombardo: -27,4% per un mercato da 314 milioni.
«Anche in Lombardia l’economia ha decelerato considerevolmente nel 2023 – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic –, ma ha mantenuto il tasso di crescita maggiore fra le regioni del Nord Ovest (0,9%), poco superiore allo 0,7% della media nazionale. La Lombardia resta nelle posizioni di testa per livello di reddito disponibile per abitante (27.489 euro), dato inferiore solo a quello del Trentino-Alto Adige. Tra le province, il reddito pro-capite varia fra gli aumenti di poco superiori al 3% delle province di Monza, Pavia e Lodi fino al più vivace +6,7% di Milano. Si mantiene molto ampia, invece, l’eterogeneità fra le province in termini di reddito disponibile per abitante, dal massimo di 35.849 euro di Milano (al primo posto fra le province italiane) ai minimi relativi di Lodi e Sondrio, che con 19.740 e 20.958 euro si collocano rispettivamente al 70° e 60° posto nel ranking delle 107 province italiane».
Con un reddito medio di 35.849 euro, in crescita del 6,7%, Milano si conferma la provincia più ricca della Lombardia e del Paese. I consumi in beni durevoli dei milanesi hanno superato i 5 miliardi (precisamente 5,21 pari a +8,7%) per una spesa media per famiglia di 3.333 euro, in linea con il dato regionale. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Findomestic, la quota più elevata è stata destinata all’acquisto di auto usate, con un fatturato di 1,41 miliardi per un aumento che si rivela, comunque, il più contenuto a livello regionale: +14,7%. Nel comparto motori, i milanesi hanno alimentato un giro d’affari di 1,28 miliardi per le auto nuove (+19,3% contro il 20,6% della media lombarda) e di 162 milioni per i motoveicoli (+18,5% contro il 21,7% del dato regionale). Nel settore casa, la spesa in mobili ha toccato quota 1,21 miliardi di euro grazie a un’accelerazione del 3,8%, la più marcata in un quadro generale sostanzialmente statico e la terza migliore in Italia. Milano è anche la provincia in cui si registra il balzo più ampio per spesa in elettrodomestici: +4,5% (un punto in più della media regionale) per un valore complessivo di 254 milioni. Precipitano (come accaduto in tutte le province dello Stivale) le vendite dell’elettronica di consumo: -26,5% per 74 milioni totali. Rispetto agli altri territori della Lombardia, risultano più contenute le perdite sia della telefonia (1,6% per 449 milioni) che dell’information technology (-4,1% per 181 milioni). Con un reddito pro-capite di 23.055 euro (+5,2%), Brescia si conferma la seconda provincia lombarda per volume di acquisti in beni durevoli (1,768 miliardi pari a +10,2%), ma si piazza terzultima nel quadro regionale per valore della spesa media con 3.217 euro per famiglia. Nel comparto dei motori, secondo i dati dell’Osservatorio, i bresciani hanno acquistato auto nuove per 425 milioni (+20,3%), auto usate per 525 milioni (+22,6%, seconda provincia per lombarda per incremento di spesa) e motoveicoli per 56 milioni (+25%). A Bergamo spetta il primato regionale per l’acquisto di auto nuove. La spesa ha raggiunto i 372 milioni con un’espansione record del 23,9%.
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