L'ANALISI
20 Luglio 2024 - 16:17
CASTELLEONE - All’ombra della Torre Isso c’è la spiaggia, il beach volley e ci sono le discoteche da riviera. Però non c’è il mare. Allucinazione collettiva nel borgo? Macché, torna venerdì l’Happy Beach. Attesi migliaia di visitatori per la tre giorni più ‘romagnola’ del Cremonese, dove si sfideranno ben 49 squadre, tra professionisti e amatori, mentre il pubblico farà incetta di drink e cibo nostrano. Ottantatré partite ogni 24 ore, la città che non si spegne mai e sette camion che portano quintali e quintali di sabbia in piazza per trasformare il centro storico in una località balneare. Potrebbe quasi sembrare una folle follia, non fosse che Il Borgo spegne col suo ‘main event’ la tredicesima candelina e che ormai la fama della kermesse ha abbattuto i confini provinciali da tempo. Perché funziona così bene? Perché la festa è unica, tanto per cominciare, e non ha davvero paragoni. Non a Cremona, non a Brescia, ma neanche a Roma o Milano. Ma soprattutto perché è solidale: tolte le spese, infatti, l’intero ricavato viene devoluto da sempre in beneficenza.
Ma gli elogi sperticati nei confronti di un appuntamento tra i più famosi della Lombardia, almeno nell’ambito dello sportivo e della night-life lasciano forse il tempo che trovano. La vera domanda è: «Perché dovrei andare all’Happy Beach?». La risposta sta non tanto nella retorica dei vecchi successi, e nemmeno nel fine nobile, quanto più nel programma: tanto per cominciare perché per chi gioca a pallavolo e chi ama il mare è l’unica occasione, nella profonda Pianura Padana, per sentirsi a casa in ogni senso; poi perché, e forse ancor di più, perché per tre giorni all’anno c’è la possibilità di divertirsi in compagnia, conoscere gente nuova e, contemporaneamente, fare del bene; infine perché si aiuta anche il commercio. Sì, perché sono dieci i bar e i ristoranti che partecipano e che trasformeranno le delizie del borgo in ‘snack’ pre e post-partita.
Beninteso, c’è pure la cena vera e propria prima della premiazione finale di domenica. Ma, nell’ordine, si comincia venerdì con gli aperitivi e la presentazione dei lunghissimi gironi e la sfilata sportiva dei team (che sono alla 4 contro 4, misti), poi spazio alle band e ai dj set che non smettono di suonare finché regge il buio. Sabato il momento topico. Bello, ma com’è possibile? Grazie a una squadra incredibile di sessanta volontari. E non li ferma neanche il solleone.
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