L'ANALISI
21 Luglio 2024 - 05:15
Il bassotto Flash
CASALMAGGIORE - «Il mio grande Flash, compagno di viaggio da otto anni, è a rischio della vita per qualche mascalzone che a Spiazzo in Trentino semina nei boschi grandi quantità di carne avvelenata. Gli auguro con tutto il cuore di fare la stessa fine». Parole di Ugo Lazzarini, 72 anni, originario di Casalmaggiore, in forte ansia per la sorte del suo bassotto, che ha ingerito carne avvelenata durante una passeggiata con sua moglie. «Lei abita a Spiazzo, io ho la residenza a Castelsardo — racconta Lazzarini — e ci dividiamo un po’ tra le due località nel corso dell’anno. Ma a Casalmaggiore vengo spesso perché ci sono i miei figli».
Flash, lunedì scorso, ha mangiato un cosiddetto ‘boccone killer’ vicino alla strada che porta a Passo Daone, in un’area con una mangiatoia per gli ungulati. Ha iniziato a vomitare durante il viaggio di ritorno e, una volta a casa, la situazione è peggiorata. «Ho portato immediatamente Flash all’ambulatorio di Comano Terme, dove la veterinaria Nadia Morelli ha prestato le prime cure».
Viste le gravi condizioni in cui si trovava, Flash è stato trasferito in una clinica specializzata a Padova. Le analisi hanno confermato l’avvelenamento da liquido antigelo. «Gliene farei bere una bottiglia a chi lo ha usato», si sfoga il 72enne. «È una sostanza che distrugge i reni e porta a una morte tremenda. La veterinaria, che è stata splendida per professionalità, mi ha detto che una speranza potrebbe arrivare dal fatto che ha rigettato tutto velocemente».
A Padova non è stato possibile fare molto per Flash ed è stato quindi necessario il trasferimento alla Clinica universitaria di Pisa per la dialisi. Flash è stato ricoverato in terapia intensiva, in bilico tra la vita e la morte.
«Venerdì — riferisce Lazzarini — ha iniziato la dialisi. Ci è consentito di andare a vederlo dopo le 18. Mio figlio ha già accompagnato mia moglie alla Clinica, poi andrò anche io».
Il Corpo forestale ha trovato altri mucchietti di bocconi avvelenati nella zona. «Frequento questa zona da una vita e mai avrei pensato che potesse capitarmi un fatto del genere. Non riesco veramente a comprendere come possano esistere persone capaci di fare queste cose orribili», dice Lazzarini, intenzionato a presentare una denuncia sul grave episodio. Il legame di Lazzarini con Casalmaggiore è forte. È iscritto al gruppo Alpini e sta ricostruendo la storia degli Internati Militari casalaschi in Germania (IMI) — oltre 120 — a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Suo padre Walter venne internato nel campo di Greifswald e, al suo rientro, si occupò dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, restando presidente della sezione di Casalmaggiore fino alla morte.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris