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CREMONA

Testamento conteso: disposta una nuova perizia

Decisa dalla corte d’appello di Brescia. Un 61enne, morto nel dicembre 2020, aveva nominato unica erede l’ex moglie assolta in primo grado dall’accusa di aver falsificato il testamento. Ma il fratello e la sorella del defunto hanno impugnato la sentenza

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

19 Luglio 2024 - 18:10

Testamento conteso: disposta una nuova perizia

Il tribunale di Cremona

CREMONA - Niente sentenza, ma rinnovazione del dibattimento con una nuova perizia grafologica. L’ha disposta la corte d’appello di Brescia nel procedimento che ruota attorno a un testamento con cui un uomo morto all’età di 61 anni nel dicembre del 2020, aveva nominato unica erede l’ex moglie di 58 anni. Lo scorso novembre, nel primo grado di giudizio, il giudice l’aveva assolta con formula piena — «perché il fatto non sussiste» - dall’accusa di aver falsificato il testamento (la 58enne era difesa dall’avvocato Ilaria Ceriali). Ma il fratello e la sorella del defunto, parti civili con l’avvocato Simona Bozuffi, hanno impugnato la sentenza.

avvocata

Avvocata Simona Bozuffi

Nel processo bis, all’udienza che si è tenuta il 18 luglio scorso, la corte d’appello di Brescia ha dunque disposto una perizia, dando l’incarico alla grafologa di Bergamo, Aurora Corbia, e fissando al 22 ottobre il termine per depositarla. Il processo è stato aggiornato all’udienza del 5 novembre successivo, quando l’esperta illustrerà le conclusioni del suo lavoro. Sarà inoltre di nuovo sentita l’avvocata Uliana Garoli, il legale che aveva seguito l’ex moglie del 61enne durante la separazione. E che, sentita come testimone nel primo processo, aveva confermato come il marito deceduto avesse effettivamente scritto nel suo studio legale il testamento. Al processo, l’avvocato aveva mostrato la copia che aveva conservato.

Il procedimento nasce dalla querela presentata dai fratelli del 61enne. Il testamento che vedeva l’ex moglie come unica beneficiaria, era stato redatto nel 2011, quando la coppia era già legalmente separata con sentenza del 2009. Il divorzio è arrivato nel 2018. In mezzo, il testamento, poi impugnato dai familiari dell’uomo e oggetto di una perizia disposta dalla procura. L’esperta aveva «riscontrato alcune differenze tra la firma sul testamento e quello autografo», attribuendo «tali divergenze all’importanza del documento che il testatore stava redigendo».

Da qui, nel 2021, la richiesta della procura di archiviazione, verso la quale avevano presentato opposizione la sorella e il fratello del 61enne, facendo leva sulle loro perizie di parte. Nell’aprile del 2022, il gip aveva ordinato l’imputazione coatta.

Nel processo d’appello, il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma dell’assoluzione della 58enne. Niente sentenza, ma rinnovazione del dibattimento e nuova perizia. 

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